“Il pranzo della pace per far ripartire il Palermo. Zamparini ha riunito a casa sua in Friuli il diesse in pectore (Foschi) e il consulente personale (Di Marzio) e ha trovato i toni giusti per metterli d’accordo ed evitare un pericoloso dualismo di partenza. Di persona e davanti a un buon cibo spesso i problemi si affrontano diversamente da come vengono riportati ed ecco che dall’incontro sono usciti toni più distesi e progetti più definiti. Manca l’ufficialità anche perché Foschi è legato al Cesena fino al 30 giugno, ma di fatto l’intesa sembra sancita. Di Marzio manterrà un ruolo super partes, marginale rispetto alla quotidianità della squadra anche perché impegnato con altre situazioni che non vuole lasciare (consulenza a due squadre estere e partecipazioni televisive); Foschi avrà mano libera sul mercato anche in virtù della profonda conoscenza col presidente che gli permette di tenerlo a bada nei momenti più caldi. Presente al vertice anche Stefano Pedrelli, forte a sua volta di una collaudata amicizia con Foschi (era il segretario del Palermo tornato in A 12 anni fa, oggi collabora con Zamparini per le vicende di Lega) ma anche testimone di quanto Di Marzio abbia fatto negli ultimi, delicatissimi mesi rosanero. BALLARDINI. Dunque, il campo sembra sgomberato dagli equivoci. Si attende l’ufficialità ma Foschi sarà presto nominato direttore sportivo del Palermo e potrà lavorare a tempo pieno per ricostruire una squadra che viene da una stagione terribile. Pur non ricoprendovi nessuna mansione, non abbandonerà del tutto il Cesena, cui è troppo legato sentimentalmente. Ma rappresenterà per Palermo quella figura di dirigente forte mancata a lungo. Ieri Foschi si è preso un giorno per staccare da tutto e rilassarsi, ma già martedì, quando Zamparini è preannunciato a Palermo, potrebbero registrarsi novità. Resta il nodo allenatore. Sarà Ballardini, legato da un contratto fino a giugno 2017? Il tecnico non era presente al pranzo, ma il giorno prima aveva avuto un contatto con Foschi. Anche in questo caso, alcune incomprensioni del passato sembrano appianate, ciononostante la permanenza di Davide sulla panchina rosanero non è ancora certa al cento per cento. Ma a questo punto dipenderà più da lui che dalla società. Ballardini resta soltanto se pienamente convinto del progetto che il Palermo gli presenterà e se non sorgeranno altri problemi relativi per esempio all’aspetto economico (richiesta di aumento dopo l’ottenimento della salvezza). Lo stesso Di Marzio, che ne ha caldeggiato la conferma, ha sottolineato: «Ballardini ha un contratto e quindi è l’allenatore rosanero. Se poi decide di andare via, allora le cose cambiano». In poche parole, il tecnico ravennate dovrà valutare il suo gradimento alla situazione venutasi a creare. ALTERNATIVE. Ecco perché continuano a girare nomi di possibile alternative per la panchina rosanero. Bene o male sempre le solite, che nascono dal desiderio di Foschi di portare, se dovessero venire meno le condizioni per la conferma di Ballardini, un tecnico carico di entusiasmo. Per Oddo bisogna attendere la fine dei play off, Stellone è un nome che non dispiace a Zamparini; Giampaolo infine, quello che possiede maggior curriculum di A e che viene da una stagione eccellente come quella disputata con l’Empoli”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.