“E’ come se Zamparini avesse deciso di lasciare. O di lanciarsi senza paracadute. Conoscete sicuramente la storia del pastorello che di notte faceva la guardia alle pecore del padre e che, decidendo di fare uno scherzo si mise ad urlare “Al lupo, al lupo…”. Uno scherzo che continuò fino a quando il lupo venne sul serio. E’ il caso di Zamparini che, un mese si e l’altro pure, grida di essere stanco e di volersene andare. E che di bugie ne scarica tante a seconda del piano che ha in mente. Ora è andato oltre. Le comiche delle ultime ore che hanno coinvolto Ballardini, Iachini, Gilardino e Arteaga…farebbero pensare alla fine di un progetto in cui si era creduto e scommesso; di promesse e di obiettivi che ormai non esistono più. Nei fatti Zamparini non è più quello di prima. Impossibile che uno dei personaggi storici del calcio, il mago che ha scoperto fior di campioni non abbia una strategia, perché mosse all’apparenza fallimentari possano diventare logiche e concrete. Lo scenario è cambiato, il Palermo investe sui giovani inesperti e impreparati, esordienti in A, provenienti dai più svariati paesi e taglia i suoi punti di riferimento senza pensare ai ruoli che potrebbero avere in campo, mentre la classifica pretende punti e l’entusiasmo dei tifosi va sempre più a scemare. Escluso che Zamparini abbia in mente una retrocessione programmata restano due altre ipotesi: o che i collaboratori non sono in grado di consigliarlo a dovere o che dopo la salvezza abbia programmato il suo addio”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.