“Risponde da località imprecisata. Il tono è il solito: deciso, cortese, incollato alla sua visione delle cose. D’altra parte, Pirandello docet, a ciascuno la sua verità. Così è se vi pare. Ed è un peccato che un personaggio amante della franchezza e, spesso, capace di andare controcorrente sia caduto prigioniero di se stesso e delle sue contraddizioni. Presidente Zamparini, nessuno a Palermo discute i suoi meriti passati, che sono incontrovertibili. Il problema è il presente. Com’è stato possibile che il Palermo sia imploso in questo modo? E chi vuole davvero il Palermo: prima gli arabi, poi i cinesi, poi l’italoamericano Cascio, adesso gli americani. E nel mezzo, la girandola degli allenatori: dal giugno 2015 a oggi ne abbiamo contati 14. Dicansi quattordici. «Cominciamo dalla fine. Io non ho mai perso la speranza della salvezza. Il pareggio di Napoli e la vittoria sul Crotone alimentano questa speranza e non è un caso che, ad incarnarla, sia Nestorovski». Quanto vale oggi Nestorovski? «L’abbiamo pagato 500 mila euro, ora il cartellino oscilla fra i 15 e i 20 milioni. Nestorovski è una scommessa vinta. Me l’aveva segnalato un amico che vive in Croazia, lo stesos che ci ha messo sulle tracce di Traikovski e di Posavec. La verità è che i nostri guai sono cominciati con Schelotto». Schelotto?”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.