Corriere dello Sport: “Zamparini dice tutto. «Tedino ha la mia piena fiducia, Nestorovski farà la differenza»”

Il patron del Palermo Maurizio Zamparini intervistato da il “Corriere dello Sport”, ha parlato della lotta promozione, di Tedino, di Nestorovski ma non solo. Queste le sue dichiarazioni:

“Maurizio Zamparini, ieri a Belgrado, oggi atteso a Palermo. «Sono un imprenditore e non solo il patron del Palermo. A Belgrado, ho partecipato a diversi meeting. La nostra missione è creare aziende e posti di lavoro. Il futuro del Palermo? Sto lavorando per la cessione, ma quando sento che un Palermo in B sarebbe un fallimento, mi faccio una risata e tocco ferro. Chiaro che bisognerebbe rivedere l’assetto, ridurre le spese, adeguare gli stipendi». Ci sono contratti che scadono: Morganella nel 2018; Rispoli, Jajalo, Struna e Aleesami, fra un anno; e riscatti imminenti per Dawidowicz e Rolando. «Problemi da affrontare, se restiamo in B. Ipotesi che non prendo in considerazione perché in A ci andiamo». Lotta a tre con Frosinone e Parma? «Sarà  sfida tra noi e il Frosinone. Il Parma va oltre i suoi meriti, non è al nostro livello, ma solo più cinico». Contro la Cremonese per tornare protagonisti? «Siamo già protagonisti. E secondi. Decisiva? No. Serve per ritrovare il passo giusto, con altri 18 punti si va in A». Deluso da Nestorovski? Si può fare a meno di lui? «Una follia pensarlo. Ha avuto alti e bassi, quando andava meglio ce l’hanno portato via. Ho detto che non ci sarebbe mancato. Una provocazione, per stimolarlo. Per centrare la A, non si può prescindere dal miglior Nestorovski, uno che fa la differenza. Altrimenti non avrei risultato una barca di soldi. Tedino ha idee chiare». Prenderebbe un attaccante? «Avevo dato carta bianca a Lupo per Di Carmine e Puscas. Non li ha presi. C’era in corso l’istanza di fallimento. Per Di Carmine, avevamo proposto un milione subito e due in futuro. Non dipendeva più da noi. Avranno pensato: “E se il Palermo fallisce?”. E’ arrivato Moreo. Conoscevo il presidente del Venezia, quello del Perugia no. Tedino sarebbe stato felice. Mi ha detto: “Per la A siamo sicuri al 90%, con Di Carmine al 100%”. Lo capisco, non è stato possibile». Tedino non si tocca. Intanto Lupo e il preparatore sono stati sollevati dall’incarico. «Erano tutti sotto esame, Tedino compreso. Il tecnico gode della mia fiducia, gli allenatori possono sbagliare una partita: Allegri, Ancelotti … Perché no Tedino che ha portato la squadra al 2º posto e ha svolto un ottimo lavoro col recupero di tanti calciatori e la valorizzazione dei giovani? Lo considero inesperto allo stesso modo di Ventura o Spalletti dei miei tempi. Ma perché farne a meno?». Tedino ha un altro anno di contratto e lei un’opzione per il terzo. Tutto passa dalla A? «È un tecnico destinato a crescere, resterebbe in ogni caso. In A, avrà grande considerazione e un ottimo stipendio. Lo stimo come uomo, sta facendo bene. Non è facile ricostruire dopo una retrocessione. Lui c’è riuscito». Paura dopo gli errori arbitrali? «Il rigore contro il Pescara, parato da Pomini, era fallo a nostro favore perché il giocatore è entrato a gamba tesa su Rajkovic. Mi rimane sullo stomaco, ma può succedere. Col Parma è diverso. Seguo il calcio da 30 anni e sono cose che non riesco a digerire, incompatibili con lo sport». L’incontro con Tedino e Valoti? «Col Pescara è stato un mezzo passo falso. Visto che non dobbiamo più sbagliare, che il Pescara era messo in campo meglio, e l’ha riconosciuto lo stesso Tedino, abbiamo discusso sugli errori fatti». Cosa dirà ai ragazzi? «… Che se è il caso bisogna anche giocare ad uomo, impedire agli avversari di tirare in porta con facilità. Ma, soprattutto, ritrovare uno spirito combattivo. Come la Roma contro il Barcellona. Voglio quel modello di squadra!»”.