Corriere dello Sport: “Zamparini commosso nel giorno dell’addio: «Il Palermo l’amore mio. Rimarrà nel cuore, non mi tolgo un peso»”

“Lascia il 7 marzo. Come Renzo Barbera, nel 1980, il “presidentissimo”, il più amato e popolare, autore dell’ultima promozione in A prima di Zamparini. Il fascino della classe, un addio tra le lacrime per il Gattopardo. Commosso e sollevato da un problema che non riusciva più a risolvere Maurizio Zamparini, seicentoquaranta partite col Palermo, triste ed esplosivo insieme. Tanto per non perdere l’abitudine. Qualche esempio. Un peso tolto? «No, un amore che se ne va, come per un divorzio. Quando ho lasciato la prima moglie sono stato male per tre anni. Palermo rimarrà nel cuore».  Capitolo allenatori. «Baccaglini più cattivo? Non sono mai stato cattivo, piuttosto mi sento un cretino dato che ne pagavo tre o quattro all’anno. Paul ne esonererà pochissimi, perché li sceglierà bene».  Futuro. «Alla Pro Vercelli? Ma per favore, con tutto il rispetto che ho per Vercelli, dopo Palermo… Smentisco categoricamente». E a proposito della vendita della società. «Parlare di cifre non fa parte di questa riunione, specialmente se mi riguardano. Posso averlo anche regalato il Palermo ma sono cavoli miei”. NON PIU’ CASA SUA. Affiora la malinconia. «Era un giorno più allegro quello di quindici anni fa, quando cominciò la mia storia col Palermo. Passando tra i corridoi, pensavo: «Mi dispiace non è più casa mia». Però ho avuto tempo di riflettere. Sono anche contento, debbo dire grazie a Palermo per questa meravigliosa esperienza. E a Paul, felice di avere lasciato la società in buone mani. L’ho incontrato, per la prima volta, nel 2016 quando sono stato avvicinato da Frank Cascio a Venezia negli uffici di Tacopina, accompagnato appunto da Paul che era il consulente finanziario. Con Cascio nessuna conclusione, ma il rapporto è proseguito con lui. Abbiamo esaminato ogni tipo di investimento del gruppo Zamparini che, con l’attuale sistema finanziario, non riusciamo a far decollare. Da anni cercavo un partner nel mercato internazionale, mi ha fatto piacere che lui si sia messo a disposizione per trovare soluzioni». ALLA MIA ETA’. «All’inizio si era parlato del Palermo, dello stadio e del centro sportivo. Gli ho spiegato le difficoltà degli ultimi anni, della mancanza di risorse per investire che non è solo un problema del Palermo ma di tutto il calcio, almeno così concepito. Paul ha idee nuove. E poi l’età. Quest’anno arrivo a 76 anni, lascerò solo la mia lunga esperienza calcistica a sua disposizione. Per il resto, mi faccio da parte. Mi dispiace che in questi giorni siano state messe in discussione l’intera operazione e la forza societaria. Significa che la gente ancora non mi conosce. Non sono tipo da bugie, ho mantenuto le promesse. Quando sono arrivato non pagavano neanche le penne e la carta igienica. La mia attività è stata esempio di gestione amministrativa e sportiva e ne vado orgoglioso. Spero lo siano anche i palermitani. Molti presidenti, lo stesso De Laurentiis e il sottoscritto, hanno ricevuto insulti. Non è bello e non è giusto. Bisogna imparare da altre nazioni dove queste cose non succedono. Oggi vi saluto e vi lascio a Paul, un giovane, la persona giusta per entusiasmo, per forza finanziaria e per affrontare il futuro del Palermo. Avessi avuto fondi per il mercato invernale mi sarei prodigato e non avrei venduto. E comunque non potevamo comprare brocchi a chissà quanti milioni. Paul e i suoi soci dovranno programmare le due opzioni, la serie B o la A. Cosa mi resta da fare nel calcio? Interviste e poco altro. Piuttosto, ho chiuso con il fondo un contratto importante per il nostro Paese, finanzieremo tanti investimenti extra calcistici e creeremo migliaia di posti di lavoro. Un sogno portato avanti da anni per la gente e per dare un esempio agli italiani di validità imprenditoriale. Grazie a tutti. Paul da questo istante è il presidente, rimarrò nel cda fino al closing. Poi il Palermo sarà tutto suo».”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.