“Quindici anni, un film rosanero che scorre veloce, emozioni che riempiono gli occhi e il cuore. Maurizio Zamparini li ha rivissuti, domenica, in poche ore, nella prima giornata da ex. Il mitico Renzo Barbera, trentasette anni fa, seguì la partita alla radio nel Dammuso di Pantelleria, esilio volontario, lontano dalla sua villa da dove poteva ascoltare le urla dei tifosi. Zamparini ha scelto la sua magione di fine Settecento ad Aiello del Friuli. LA PARTITA In DIRETTA. Resta un tabù. «E’ più forte di me. Non riesco a seguirla, allo stadio e alla tv. Ero stato a Milano per lavoro, non vedevo l’ora di rientrare per prendere i radicchi di campo, le uova delle mie galline, mescolarli e mangiare una insalata che è la fine del mondo. Provate anche voi. Ho passato la mattinata così: agricoltore e cuoco. In più avevo un prosciutto di San Daniele aperto da poco e ho svinato il bianco, produzione Zamparini, imbottigliando Sauvignon e Pinot. Poi ho telefonato a Baiguera: Avrei voluto assaggiarli con voi (Baiguera e Baccaglini, ndr)… Faccio da solo. Alla vostra … ». Un brindisi che non è servito. «Ero in ansia per la partita. Non ne va bene una. Il Palermo è dentro di me. Resterò tifoso a vita. Pochi minuti prima dell’inizio, ho passeggiato nella mia campagna. Se mi chiedete cos’è il paradiso, non ho dubbi: una serata con cielo sereno e luna piena, come domenica. Peccato per il risultato… Sono rimasto davanti alla tv alternando Cavani e Ronaldo. Il Palermo? Di tanto in tanto una sbirciata». L’ANALISI DOPO. «Non ho cenato, saltavo sul divano da solo. A mia moglie il calcio non interessa. E’ contenta ovviamente se il Palermo vince. Poi, ho rivisto la registrazione e mandato la mia disamina all’allenatore. Faccio sempre così. Paul lo sento ogni giorno, è un ragazzo fantastico, infatti prego perché tutto sia vero. Quello che mi ha dato più fastidio è la protezione appena messo piede a Palermo. Non serviva. All’aeroporto, l’autista prese la strada per l’ingresso di servizio. Mi arrabbiai. «Tu mi porti al bar! E la scorta: “Ma presidente?”. “Vado dove cacchio mi pare”. La Palermo vera mi accoglierà sempre con affetto, sentimento che ricambio, e non è quella dei social o dei blog, l’osteria portata alla ribalta, senza nulla togliere al mondo dell’osteria che è magnifico e tale deve restare. Mi hanno riferito che i palermitani dicono a Baccaglini: “Ti auguriamo di realizzare il cinquanta per cento di Zamparini!” Mi fa piacere. Cosa farò ora? Ho stima di me, a scrivere sono più bravo che a parlare. Voglio riscoprire me stesso con un libro che rappresenti il calcio e la mia vita, per dare un messaggio alla gente: la cosa più bella in assoluto è l’amore». Ma siamo sicuri che la storia di Zamparini presidente sia proprio finita?”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.