“Tre quarti di secolo oggi, dei quali buona parte vissuti nelle follie e nelle passioni del calcio, che lui ha brillantemente contribuito a moltiplicare. Maurizio Zamparini compie 75 anni, portati con qualche segno del tempo che passa (e chi non ce li ha?) ma ancora con grinta e voglia di protagonismo, da sempre suoi tratti caratteristici. Un leone meno energico ma sempre prodigo di idee, mai rassegnato e spesso innovativo. Da questo punto di vista l’età incide poco. Dice che vuole cedere ma intanto studia, programma, contatta, sogna il rilancio del Palermo perché, questo è certo, anche se andrà via non lo vuole fare da sconfitto o da contestato. L’AMORE ROSA. Zamparini è sinceramente legato a PaIermo. Questo non gli impedisce di compiere errori strategici clamorosi e cadute di stile evitabili. Comportamenti che a lungo andare gli hanno fatto perdere la credibilità che pure si era costruito attraverso risultati indiscutibili. Perché mai il Palermo è stato forte e competitivo nella sua storia come in questi 15 anni di gestione friulana. Cinque partecipazioni all’ Europa, una finale di Coppa Italia, la retrocessione immediatamente cancellata dal ritorno in A, la società mai coinvolta in casi spiacevoli, la città al centro di un pianeta calcistico che prima le era negato. Zamparini ha acceso i riflettori su Palermo e poi ha sfruttato quelli che grazie a Palermo si accendevano su di lui. Lo riconosce lui stesso, il suo “guadagno” nel fare il presidente è essenzialmente la visibilità che ottiene. La popolarità nel calcio rende narcisi ed è per questo che si ingelosisce se si parla più dell’allenatore o del capitano di turno che del presidente che mette (o ha messo…) i soldi. Ma che per Palermo provi qualcosa è ceno. Naturalmente, resta un imprenditore, la squadra è comunque una delle sue aziende, gestite con più attenzione alle plusvalenze che ai sentimenti. In fondo, tali principi sono la ragione della sua ascesa dal nulla: dopo aver raggiunto il successo nella vita il calcio è stato la sua oasi, ambiente in cui si è cimentato con maggiore enfasi e divertimento, credendo nelle battaglie che conduceva, da Venezia a Palermo passando per le bufere di Lega o la lotta a certi inciuci del potere. UNA CESSIONE OCULATA. Anche adesso che ha capito che comunque sia il suo ciclo è alla fine, sta lavorando perché il passaggio di mano non sia casuale ma utile al Palermo. Le trattative saranno lunghe anche perchè in cuor suo Zamparini non vorrebbe mollare o dargliela vinta all’età che gli toglie spinte vitali e anche, negli ultimi anni, risorse economiche. Finché è possibile, andrà avanti alternando intuizioni geniali a topiche gigantesche, continuerà a esonerare allenatori, a prendere posizioni indifendibili, a consigliare buon senso senza praticarlo su se stesso. Per questo è Zamparini, per questo a 75 anni, è ancora in sella in un calcio che sta cedendo ai cinesi. Buon compleanno presidente”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.