Corriere dello Sport: “Wanda cara: da soubrette a manager di Icardi, dal rinnovo con l’Inter alla trattativa con il Napoli: l’asta è aperta e comanda lei. La Nara è iscritta all’albo dei procuratori sportivi”

“Lei Tarzan, lui Jane. Wanda & Maurito. Se stiamo insieme ci sarà un cachet. Lui si occupa di gol, lei di tutto il resto. Twitta, tratta, trotta, ritratta, contratta, posta, cinguetta, mercanteggia, cicaleggia, incontra, si scontra, fi ssa il prezzo: è tutto un pettegolezzo. Fa cinema, appunto. In grande stile. Wandissima. Piume e pajettes, gol e mercato. Cinepanettoni di tutto il mondo, convocatela. Ex soubrette, ex modella, ex a caccia di fama, ex vergine sbugiardata da se stessa, «lo ero, anzi no: ci siete cascati, eh?», famosa per dna, per vocazione, per quella sorta di inclinazione naturale al gossip, ora invece tramutatasi con un colpo di genio e marketing – olè – in moglie, madre, amica, agente, confi dente, ragioniera dei conti di casa, regina del gossip, forse attrice – De Laurentiis, lei lo sa: siamo nelle sue mani – stella del varietà pallonaro, trucco e parrucco, poster luccicante e ambulante, simulacro di un’epoca – la nostra – dove vale una sola regola: non avrai altro selfi e all’infuori di me.  Wanda ha fatto della propria vita un fi lm, un’opera d’arte post-moderna, un reality da vendere a puntate e poi sfogliare in quella fotocopia taroccata di vita che scorre sullo smartphone. Lei e Maurito: l’amore ai tempi della cerniera, da abbassare per il vedo non vedo che molto ci aizza, a noi guardoni dal buco della serratura della privacy. Imbavaglia ormoni, tratta sui bonus-gol. Ora – a colpi di tweet – tiene in ostaggio due club. Inter e Napoli. Fermi tutti, non muovetevi. Col sorriso a favore di telecamera, l’abito scollato, ma solo un po’, la limousine che la aspetta dopo la trattativa. Nessuno sa come andrà a fi nire la telenovela Icardi, la certezza però è di tutti: vincerà lei. Wanda Nara. Meglio: Wanda Cara. Perché nulla è gratis. Qui si fa cash. La donna che ha preso per il cravattino il nostro calcio e lo tratta come un  pupazzo, alla fi ne uscirà di scena di spalle, ondeggiando i fi anchi, calamitando sguardi arrapati, sbattendo dietro di sè la porta e lasciando una scia di profumo. E’ lei l’ape regina indiscussa dello star-system pallonaro, l’amministratrice delegata di Maurito, la madre-padrona di quella holding costruita a botte di gol dal suo bravo marito, la principessa-diavolessa di quella tribù nostrana composta di campionisultani, pochi, e mediani-tamarri, molti, col loro codazzo arrancante di veline, sexy paperette e pupe da rimorchio che non valgono un’unghia di questa valchiria da combattimento, fantasista e pioniera di un nuovo Kamasutra: quello che si fa al calciomercato. Evitiamo inutili spargimenti di lacca, grazie. […] Tessera 0653 dell’albo dei procuratori sportivi si è iscritta il 22 luglio. Dopo Nappi Diego, napoletano. E prima di Natale Francesco, di Castrovillari. Nell’albo u ffi ciale della professione, parliamo del registro dei procuratori sportivi (quindi non solo di calcio), Nara (prima il cognome) Wanda Solange nata il 10 dicembre del 1986 a Buenos Aires, residente in (no, non si può: c’è la legge sulla privacy) ha la tessera n.0653 e sta al 421° posto (in tutto sono 659), ma qui non si va a caccia di qualifi cazione in Champions. Visto l’a ffarone e visti i soldi che sta trattando, Wanda in Champions c’è già. Risulta tra le iscritte più recenti: 22 luglio 2016, parliamo di poco più di una settimana fa. Quando si dice il tempismo. E’ lei, oggi, l’ad dell’a ffaire Icardi. Il cui destino, in tempi recenti, era gestito da Ulisse Savini e Letterio Pino, due ex studenti di giurisprudenza, fondatori della Top Eleven. Ora tutto è nelle mani di Wanda”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.