SERIE A

Corriere dello Sport: “Violenza contro gli arbitri. «Sarà stop». In A col baffo”

La violenza contro gli arbitri è un problema che non si riesce ad arginare e che necessita di prese di posizione nette e coraggiose. L’ultimo episodio, che ha visto l’arbitro Cavalieri di Civitavecchia subire un’aggressione con una prognosi di 20 giorni per una frattura al gomito, ha spinto gli arbitri del Lazio a minacciare uno sciopero nel prossimo weekend, coinvolgendo tutte le categorie, dall’Eccellenza all’Under 14.

Ieri sera, in un acceso incontro tra il presidente della LND Lazio Avantaggiato, quello del CRA AIA Lazio Massini, e i rappresentanti delle sezioni regionali, sono emerse posizioni divergenti. Da una parte, la volontà di fermarsi per dare un segnale forte; dall’altra, la proposta di continuare con un segnale simbolico, come la lettura di un comunicato congiunto arbitro-capitani. Oggi dovrebbe arrivare una decisione definitiva.

Il simbolo del “baffo nero” in Serie A e B
Intanto, sul fronte dei professionisti, prende piede l’idea di introdurre un simbolo di unità: un baffo nero disegnato sotto l’occhio, simile a quello rosso utilizzato contro la violenza sulle donne. Questo gesto potrebbe coinvolgere arbitri di Serie A, B e, possibilmente, C, per sensibilizzare ulteriormente il mondo del calcio contro la violenza ai danni dei direttori di gara.

I numeri della violenza sugli arbitri
Secondo i dati aggiornati al 20 novembre, in Italia si sono già verificati 195 episodi di violenza contro arbitri, tra cui 15 casi gravi e 44 casi di violenza fisica. In testa a questa triste classifica ci sono la Lombardia con 46 episodi e il Lazio con 25, ma altre regioni, come la Sicilia, mostrano segnali positivi con una drastica riduzione degli episodi rispetto agli anni passati.

Nelle ultime due stagioni (2022/2023 e 2023/2024), si sono registrati complessivamente 870 episodi di violenza, con 978 giorni di prognosi totali. La maggior parte degli episodi si verificano nei campionati regionali (579 casi), seguiti da quelli giovanili (282). La violenza è perpetrata perlopiù da tesserati, calciatori o dirigenti, confermando quanto il problema sia radicato nel tessuto sportivo.

Carlo Pacifici: “È ora di dire basta”
Il presidente uscente dell’AIA, Carlo Pacifici, ha ribadito l’urgenza di agire: «La violenza sugli arbitri è insostenibile. Non basta condannare il fenomeno, bisogna agire subito per allontanare chi semina odio sui campi. Tutelare gli arbitri vuol dire tutelare il calcio».

La decisione dello sciopero o di altre forme di protesta sarà resa nota nelle prossime ore. Resta però chiaro che, senza interventi concreti e un’azione coordinata, il fenomeno rischia di peggiorare ulteriormente, minacciando il futuro del calcio a tutti i livelli.

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Redazione Ilovepalermocalcio