Corriere dello Sport: “Veltroni: «La Lega calcio? Rispondo di no»”

“Walter Veltroni non sarà il nuovo presidente della serie A. Ieri, infatti, ha rinunciato ufficialmente alla sua candidatura. «In questo momento non esistono le condizioni oggettive e personali per le quali io possa aderire all’ipotesi, allo stato solo tale, della presidenza della Lega Calcio – ha spiegato -. Ringrazio chi ha voluto parlarmene e auguro al calcio italiano, motivo di passione e di impegno per milioni di cittadini, di trovare la necessaria unità e lo scatto di innovazione, di indirizzi e organizzativi, indispensabili per far crescere ancora e rendere più moderno, popolare e internazionale il nostro sport più seguito». Il nome di Veltroni era emerso per la prima volta nella giornata di lunedì. Si parlava di un sostegno già raccolto di 13 società, le cosiddette medio-piccole, ma anche della concreta possibilità di un appoggio da parte delle big. Badando ai numeri, per essere eletto, all’ex-sindaco sarebbe bastato ottenere 14 voti favorevoli. Per accettare, però, aveva posto come condizione una maggioranza ben più ampia e l’approvazione di uno statuto che desse garanzie di cambiamento. URGENZA. «Ne prendo atto», è stato l’unico commento di Malagò alla notizia della rinuncia di Veltroni. Il numero del Coni, però, ha comunque voluto sollecitare la Lega a trovare una soluzione per la presidenza, visto che i tempi cominciano ad essere ridotti. «E’ importante, per non dire urgente e indispensabile, anche per fare chiarezza, convocare un’assemblea e portare all’ordine del giorno anche il tema delle elezioni – ha ricordato -. Il 6 marzo c’è l’assemblea elettiva della Figc ed è come se qui al Coni si votasse prima per il presidente del Coni e poi per il territorio e le federazioni. Trovo che sia una cosa di buonsenso anche perché le altre componenti sono tutte arrivate o arriveranno alle elezioni a breve». STATUTO. L’Assemblea elettiva invocata da Malagò non è stata ancora convocata. In questo momento in Lega la priorità è raggiungere un accordo in merito al nuovo statuto. Le big ne hanno stilato uno che prevede, oltre ad un presidente, anche un amministratore delegato e un direttore generale, a all’occorrenza un consigliere delegato. I club medio-piccoli, che hanno esaminato il documento in una riunione informale lunedì scorso, sono per lo meno perplessi. La svolta manageriale, infatti, toglierebbe potere all’Assemblea, sede nella quale riescono ad esercitare più agevolmente la propria influenza. Così qualcuno preferirebbe, in alternativa, affidarsi a commissioni specifiche. La sensazione, a questo punto, è che un vero (o i veri) candidato per la presidenza di Lega non usciranno prima dell’approvazione dello statuto. Il rischio, in questa fase, infatti, sarebbe quello di bruciarli. Sullo sfondo, per la verità, resta l’ipotesi di una conferma di Beretta, auspicata da più di qualche club. «Beretta un mio uomo? Non ho uomini, ho solo me stesso», ha voluto replicare Lotito, a margine di un evento al Ministero dell’Istruzione. LINEE GUIDA. Intanto, lunedì prossimo in Lega è prevista una nuova riunione della commissione dei diritti tv. C’è da risolvere la questione della mancata approvazione da parte di Antitrust e Agcom delle linee guida per la vendita dei diritti del triennio 2018-2021. L’idea è di avere un incontro/contatto informale con i due organi, in modo da intervenire in tempi rapidi con un aggiornamento e arrivare all’approvazione, per poi procedere con la compilazione dei bandi d’asta”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.