L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su una rivoluzione legata al Var.
Una VARivoluzione, in stile Europa. Meno (ancora meno) interventi da Lissone (dove ci sarà un nuovo responsabile, emanazione diretta dello staff di Rocchi e non come accaduto lo scorso anno con Stagnoli), sempre più potere agli arbitri in campo, anche nelle situazioni-limite. Insomma, quello che Rosetti (s’era ventilato anche il suo nome nel caso la stagione nel caso le cose fossero precipitate) ha imposto in ambito Uefa, potrebbe essere mutuato pure nel campionato italiano. Durerà? Le intenzioni sono queste, poi bisognerà vedere come metterle in pratica senza cambiare rotta ad ogni soffio di vento contrario (come successo anche lo scorso anno). Ancora: sarà la stagione della prima donna-arbitro in serie A (crediamo poca, almeno all’inizio) e B (dove dovrà trovare quell’esperienza che le hanno tolto in C), quello della Ferrieri Caputi. La grande attesa è iniziata. Nel frattempo, come i colpi di mercato dell’ultima ora, Rocchi riabbraccia (crediamo con grande felicità) l’arbitro Federico La Penna, che lo scorso 9 maggio aveva finito di scontare la sua condanna per la vicenda dei rimborsi. L’AIA – con un parere dell’ufficio legale interno – lo aveva praticamente estromesso dal prossimo campionato, facendo inserire il suo nome nella relazione di fine anno. La Corte Federale d’Appello, con un parere superiore (chiesto direttamente dal presidente Gravina, a proposito di chi dice che vanno tutti d’amore e d’accordo), ha dichiarato quel parere non fondato, sentenziando giustamente che una pena non può essere afflittiva due volte: quando la si sconta e per i suoi effetti futuri. Per l’AIA una (non)nuova brutta figura. Questo disinnesca un ricorso già pronto, non l’altro, quello che riguarda Ivan Robilotta, difeso dall’avvocato Chiacchio, che sarà avvicendato insieme con Abbattista, Di Martino, Giacomelli e Pasqua, più Calvarese (dimessosi la scorsa estate) e Marini (anche lui ha presentato le dimissioni, diventerà VMO). In questo caso, fra l’altro, un paradosso: Robilotta ha preso meno di La Penna, è tornato anche in campo (risultati rivedibili, eh?), ma finisce per pagare di più. Giustizia?
PROMOSSI. Con il reintegro “federale” di La Penna, gli arbitri dovrebbero essere 50 e non i 49 previsti dal comunicato n. 94. In caso contrario, a rischiare sarebbe Meraviglia, che in graduatoria è risultato appena sotto Paterna (salvato anche dal fatto che sarebbero stati tre i direttori di gara di Teramo fatti fuori, troppi), ma l’impressione è che la riduzione tanto auspicata da Rocchi (tanti lo scorso anno 51 arbitri da gestire) non ci sarà. Dalla serie C arriveranno, oltre alla Ferrieri Caputi, anche Rutella, Gualtieri, Perenzoni e Feliciani, mentre – come avevamo anticipato – Cascone e Maranesi prenderanno la deroga, con Tremolada (altro nome che ha partecipato ai raduni play off di serie C) che sarà promosso l’anno prossimo (a meno di disastri).
LARGO VAR. L’altra grande novità riguarda il numero dei VMO (Video Match Officials): dai 4 VAR PRO dello scorso anno (Di Paolo, Mazzoleni, Banti e Nasca, in ordine di graduatoria) si passerà a 12, con Abbattista, Di Martino e – come detto – Marini più gli assistenti che saranno dismessi perché senza i requisiti, come Paganessi, Longo e Vivenzi, Passeri e Costanzo, a meno che qualcuno di questi non risulti fra i primi 26 della classifica (in quel caso,il limite d’età sarebbe superato).
COMMISSIONI. In serie A, con Gervasoni che metterà le tende a Lissone, Rocchi ha chiesto di avere due vice in più, soprattutto per gli arbitri (confermatissimi Manganelli e Di Liberatore per gli assistenti): i nomi dovrebbero essere Messina (doveva essere sul tandem con Braschi alla guida della CAN 365 giorni fa, mossa poi sventata dalla Federcalcio) e Damato (un anno di purgatorio per questioni…. elettorali). In serie C si salverà Ciampi da una stagione con tante, troppe ombre, forse anche Cariolato fra i vice, con le colpe addossate alla fine solo alla commissione: possibili gli inserimenti di Gava e Brighi (uscito pulito dalla vicenda dei voti truccati in B, nel caso pronto il ricorso al Coni di Morganti).
CON LE SOCIETà. Cambia anche il referente, il trait d’union fra i club e gli arbitri: Danilo Giannoccaro, dopo una stagione non da raccontare ai nipotini e che comunque non è piaciuta nelle segrete stanze dell’AIA, lascerà il suo posto, che da federale dovrebbe tornare sotto l’ala dei direttori di gara. C’è un lista di nomi, ma la scrematura sarebbe vicina alla soluzione finale. Chiaro che serve un’alta figura, che conosca la materia a 360 gradi.