“Vai in campo e aspetti un gol. Parli di Nestorovski e Balogh e speri che diventino campioni. Parli di salvezza e conti vittorie e sconfitte. E’ il calcio. Che vive anche con personaggi estremamente importanti che non sono i campioni del tunnel o del colpo di tacco, ma i fuoriclasse del dietro le quinte. Per esempio, il Palermo si è salvato all’ultima giornata, ma c’è una equipe che invece ha conquistato lo scudetto per i pochi infortuni subiti dalla squadra: solo quattro. Un primato. E’ lo staff medico. Cristian Francavilla, responsabile area sanitaria: «La scorsa stagione è stata molto delicata, con stress ad ogni partita. Con metodiche testate e applicate negli anni, siamo riusciti ad ammortizzare il peso delle lesioni. Risultato che ci rende fieri e orgogliosi». Il segreto si chiama lavoro di gruppo: «Il presidente ha creduto in questa attività ed è stato grazie a lui che abbiamo portato avanti strategie innovative e di prevenzione, evitando così che un calciatore possa infortunarsi. Importante è evitare la recidiva. Siamo presenti nel campo delle ricerche e delle sperimentazioni, con studi e pubblicazioni su riviste nazionali. Il nutrizionista segnala dopo ogni allenamento il peso e la concentrazione di liquidi e questo permette al muscolo di contrarsi in condizione fisiologica naturale. Altri elementi fanno del Palermo una società all’avanguardia, per esempio il dosaggio ormonale. Abbiamo analizzato studi fatti dal Barcellona e dal Machester United e tratto elementi per una riflessione più approfondita. Un’altra cosa, che poche squadre europee fanno, è di valutare e quantificare i traumi che ogni giocatore subisce nel corso degli allenamenti. Sembra una sciocchezza, ma quando la seduta finisce un calciatore ha preso almeno dieci pestoni su vari punti dell’arto inferiore. Questi piccoli traumi portano alterazioni delle informazioni che dal piede arrivano al cervello». Alimentazione croce e delizia per gli atleti. «I giocatori non si lasciano andare, sono professionisti preparati e ci informano anche se prendono un’aspirina. Rispoli è un esempio per tutti. Il nutrizionista e i preparatori danno delle schede da seguire, ovviamente in estate il nutrizionista li lascia più liberi perché sono sempre ragazzi di vent’anni. Il corpo dell’atleta è una macchina guidata dal cervello, noi siamo i meccanici, ma se la centralina non funziona bene il calciatore va incontro ad infortuni e a noi tocca riparare i guasti». L’equipe medica del Palermo è composta oltre che dal dott. Francavilla, dal vice dott. Lorenzo Todaro, dal podologo Sergio Caruso, dal nutrizionista Tindaro Bongiovanni, dai fisioterapisti Stefano Gari, Francesco Chiarenza, Fabio Cavera e Rosario Sciacchitano“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.