L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’impegno dell’Italia Under 21 di oggi contro la Bosnia.
C hiamatela prima verifica: il nuovo ciclo della Under 21 di Paolo Nicolato passa attraverso il doppio impegno di questo pomeriggio a Zenica, in Bosnia, e martedì prossimo a Monza contro la Svezia, per capire quali progressi possano essere già apprezzabili rispetto al doppio impegno di settembre con Lussemburgo e Montenegro, due gare vinte senza prendere gol. I due ostacoli di questa tornata di ottobre alzano un po’ l’asticella della difficoltà. «Mi aspetto di vedere passi avanti, sicuramente. Per noi sarà una prima verifica e già dal modo in cui abbiamo lavorato questa volta c’è differenza rispetto a un mese fa, quando ci siamo visti per conoscerci, i ragazzi tra loro e con me e lo staff, e iniziare il percorso insieme».
Alle spalle la notte azzurra al Meazza, la sconfitta dell’Italia di Mancini contro la Spagna nella semifinale di Nations League, una Spagna imbottita di giovani, tanto da poterne lasciare a casa. Un tema che al ct della Under 21 sta molto a cuore: «Speriamo di imparare qualcosa da questa filosofia che appartiene agli spagnoli da tempo. Per noi è più difficile, abbiamo oggettivamente un bacino di utenza più ristretto da cui attingere». Discorso ineccepibile, avallato da statistiche sui teenager, quinfi gli Under 19, (fonte Eurosport) nei top 5 campionati europei: hanno giocato 6.285 minuti in Francia, 4.361 in Germania, 3.080 in Spagna, 1.610 in Premier e 336 minuti in Serie A.