Corriere dello Sport: “Tuttolomondo e Lucchesi: «Noi i veri truffati, società in B». Ma Albanese li smentisce…”
L’unico a credere a un Palermo in Serie B è Salvatore Tuttolomondo che dichiara battaglia nel caso non venisse attestata l’iscrizione al campionato cadetto per il Palermo. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” analizza le parole del direttore finanziario di Arkus Network nei due video pervenuti ieri sui canali rosanero. I video sono stati girati negli uffici di Roma «per motivi di ordine pubblico», Tuttolomondo ha ribadito e insiste che «la Federazione riconosca le nostre ragioni e il diritto all’iscrizione. Il Palermo ha tutti i requisiti per essere iscritto in B» e via con il video dove accanto a lui figurano Lucchesi, l’altro finanziatore Stefano Pistilli e i dirigenti della Lev Ins, la compagnia bulgara che alla fine ha prodotto la fideiussione. «Il comportamento illecito del broker Camilleri ci ha impedito di presentare la garanzia nei tempi stabiliti, un fatto non a noi imputabile» ha insistito Tuttolomondo, sventolando copia di una denuncia presentata ai Carabinieri. E sui mancati bonifici ai calciatori, anche quelli annunciati e poi bloccati? La spiegazione del patron di Arkus: «Non è del tutto così, i soldi a garanzia della copertura dei bonifici per le competenze dei calciatori sono ancora lì, ma non sapendo cosa sarebbe successo dopo il mancato arrivo della fideiussione li abbiamo fermati ad autotutela dell’investitore». Nel secondo video Tuttolomondo si rivolge con toni aspri: «Le colpe del passato non sono nostre, abbiamo rilevato una società con 47 milioni di euro, ne abbiamo già messo nelle casse del club 7 pagando debiti tributari e fiscali. Il titolo sportivo del Palermo non decadrà, sento parlare di futuro ma il club è nelle mani di una salda proprietà e nessuno ce lo può levare. Andremo avanti, siamo persone serie. Scappati di notte? Siamo venuti a Roma a lavorare, a Palermo non c’erano condizioni ambientali per garantirci. Si sta facendo un processo sommario, vogliamo rispetto e diritto di replica». Interviene Fabrizio Lucchesi: «Abbiamo rimesso a posto una situazione disastrosa e stilato un piano industriale che funziona. Siamo qui». Ma resta evidente la frattura con il presidente, Alessandro Albanese: «Ho chiesto al presidente Albanese di indire una assemblea totalitaria e chiarire bene la nostra posizione sotto ogni profilo. Noi siamo pronti a documentare tutto, smentiteci se non fosse così». Lo ha già fatto Albanese, che ieri ha affermato che il Cda non ha ricevuto i documenti richiesti.