L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Paulo Dybala e il suo futuro ancora da decifrare.
Diciamo la verità: se il nome di Paulo Dybala, il frontman della band di svincolati d’Italia, è accostato ogni giorno a una nuova squadra non è colpa della volatilità del mercato e neanche dei venditori di fumo. Per niente: il fatto è che trovare un calciatore del genere nella lista dei parametri zero è un’occasione troppo ghiotta che impone quantomeno una telefonata, un sondaggio o un’informale richiesta di info en passant. E’ quasi impensabile che un grande club o grandi uomini di calcio non ci facciano un pensiero programmando o sognando il futuro: non è un caso, insomma, che in questa fase riflessiva della trattativa con l’Inter sia spuntato sornione anche il Monza di Berlusconi e Galliani. I famosi uomini di cui sopra: perché non provarci?
E ancora: il Milan, i campioni d’Italia che la nuova proprietà vuole abbellire al volo. E in coda, fresca di giornata, il Napoli, una sorta di Casa Rosada tinta d’azzurro per ogni argentino che si rispetti: una telefonata al señor Antun è andata in scena, certo, perché se perdi Mertens e Insigne e vuoi emozionare un popolo che non vede l’ora di piangere di gioia, beh, non puoi che pensare alla Joya anche solo un minuto prima di ricominciare a fare i conti con un monte-ingaggi da prendere a vigorose picconate. Va così e così andrà finché non arriverà una firma, un contratto: questa è la storia di Paulo Dybala, ventonenne disoccupato con un sinistro incantevole e una voglia matta di tornare a splendere. Questa è una storia vecchia come il mondo: meglio un rimorso che un rimpianto. E tutti telefonano finché si può.
LA MANO DE PAULO. E allora, mi-ami? Miami, sì: è lì che Paulo e donna Oriana sono stati segnalati dalla rete social, tra una passeggiata all’ombra delle immarcescibili palme e un allenamento in palestra. Bene: è vero che è senza squadra e senza prospettive di ritiro, ma prima o poi un club arriverà e dunque è meglio presentarsi in forma. Il discorso più concreto è con l’Inter, a prescindere dalla frenata, ma il vuoto creato dalla pausa ha incuriosito e soprattutto stimolato la concorrenza. Dybala, va ribadito, è un’occasione vera: «Se fossi in De Laurentiis, ci proverei», disse Fabio Cannavaro una decina di giorni fa. Ecco: un contatto tra il Napoli e Antun c’è stato. Non si capisce bene chi ha chiamato chi, e anzi tutti si affrettano a deviare, però la telefonata con il ds Giuntoli è reale.