Corriere dello Sport: “Tutti con Zaniolo. Anche la Nazionale”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Zaniolo.

Senza la maglia, senza il gol, senza la Roma. Nicolò Zaniolo giocherà domani in Coppa Italia contro l’Inter, la squadra che lo ha allevato, ma poi dovrà fermarsi per squalifica. Il nuovo consulente arbitrale della società, l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese, ha parlato ad Abisso dopo la partita contro il Genoa, senza ovviamente muovere alcuna contestazione ma solo per un colloquio informale. La speranza è che il referto non sia particolarmente pesante. E che quindi Zaniolo possa cavarsela con 2 giornate di squalifica: una per il rosso diretto e l’altra per il comportamento indisciplinato dopo l’espulsione.

timori. Ma non ci sono certezze perché il giocatore, allontanato già con vigore da Mourinho nel momento del provvedimento, è rientrato in campo al fischio finale per continuare la sua protesta con il quarto uomo Miele, sotto gli occhi degli ispettori della procura federale. In questo modo ha commesso un’altra infrazione, perché i calciatori espulsi non possono avere accesso al recinto di gioco. A seconda di quanto gli ufficiali di gara avranno riportato nel loro dossier, il giudice sportivo Gerardo Mastrandea si pronuncerà (domani).

Nell’ipotesi più ottimistica Zaniolo salterà solo Sassuolo e Verona, per rientrare nella sua città il 27 febbraio: La Spezia. Però occorre attendere. Difficilmente invece verrà aperto un fascicolo autonomo dalla procura federale, con possibili deferimenti: tutto si risolverà in un unico procedimento. Che però potrebbe avere una coda, con l’eventuale ricorso della Roma: l’avvocato del club, Antonio Conte, aspetterà la sentenza del giudice sportivo per esaminare le carte e valutare con calma la strategia. Ciò che può pesare nella difesa è la strana valutazione di Abisso, che ha ammonito Zaniolo per l’esultanza sfrenata e poi gli ha mostrato il rosso diretto per una frase scomposta («Ma che cazzo fischi?» detto tre volte) e però non offensiva, secondo la giurisprudenza del settore. In quel momento forse l’arbitro non ha avuto la lucidità necessaria per applicare la procedura: se avesse espulso Zaniolo per doppio giallo, invece che con il rosso diretto, sarebbe stato inattaccabile.