“Al netto dei soliti errori suicidi del Palermo, che ha praticamente regalato i primi 2 gol, al Barbera si è vista una delle squadre che gioca il miglior calcio della serie A. Un’Atalanta pienamente europea, che si muove con una sicurezza straordinaria, i cui giovani sono divenuti velocemente certezze (compreso l’ultimo arrivato Cristante), i cui meccanismi naturali sono esaltati da individualità in forma strepitosa. Gomez e Petagna, certamente, ma ancora di più Conti e Spinazzola, esterni capaci di inventare il primo gol, di tenere con brillantezza le distanze fra reparti, di produrre aperture di gioco con naturalezza e precisione. Il Palermo ci ha messo le poche armi che possiede, grinta e determinazione, ha improvvisamente riaperto una partita che sembrava sepolta fino a insidiare l’Atalanta con un secondo tempo tutto cuore e con Nestorovski che ha fallito di testa l’occasione per il pari. Ma i rosanero hanno confermato i paurosi limiti individuali che spianano regolarmente la strada agli avversari.
Dopo 25′ i giochi sembravano già fatti. L’Atalanta si esprimeva in scioltezza, mentre la tensione del Palermo era lampante già dopo 20″ con Jajalo che regalava palla a Gomez e Posavec costretto al primo intervento importante, ripetendosi poco dopo su Petagna. L’aggressività e i discreti equilibri tattici mostrati dai rosa erano doti rese inutili da errori elementari, che d’altronde si ripetono continuamente nel corso della stagione. Così al 18′ su un cross dall’ala di Spinazzola, Pezzella non copriva su Conti (unico nerazzurro in area di rigore) che chiudeva facilmente in gol di testa. Incredibile 7′ dopo la leggerezza di Jajalo, che sbagliava nuovamente il disimpegno centrale a 40 metri dalla porta, con Gomez che stavolta approfittava del gentile cadeau per raddoppiare. Qui è stato bravo il Palermo a evitare un naufragio e a rientrare in partita, complice anche un pizzico di leziosità dei bergamaschi. Sul traversone di Bruno Henrique da destra, vincente lo stacco di Chochev in anticipo su Conti e Toloi. Il Palermo con lo spirito di Lopez (prima sconfitta per il tecnico uruguaiano) ha provato a giocare la ripresa cercando solo mischie e palle lunghe, anche perché è ormai evidente che non possieda centrocampisti in grado di sviluppare l’azione con geometrie e ordine. Di contro, ha Nestorovski, un leone capace di valorizzare palle che sembrano perse e che da solo ha tenuto in scacco Caldara e Toloi. Per tre volte nella ripresa, il bomber macedone ci ha provato: una girata di poco a lato, un gran tiro a volo indirizzato proprio dove c’era Berisha e un colpo di testa dall’area piccola, la migliore palla gol per il pareggio. Finita alta quella, il Palermo ha pagato ancora dazio alla forza del rivale, che già poco prima aveva colto una traversa con Spinazzola, su altra percussione del bravissimo Petagna. Da manuale la dinamica dell’azione, con l’Atalanta che sposta palla da un lato all’altro del campo con un fraseggio delizioso, fino a trovare Gomez, intelligentemente defilatosi sull’out sinistro. Da lì il folletto argentino in gran spolvero sforna un cross filtrante perfetto a favorire l’inserimento di Cristante, colpevolmente dimenticato dal Palermo. Primo gol per il nuovo arrivato alla corte di Gasperini, da ex, proprio nello stadio dove curiosamente non aveva mai giocato con la maglia rosanero: l’anno scorso infatti, Bryan, acquistato a gennaio da Zamparini, collezionò appena 4 presenze e tutte in trasferta! Il distacco dall’Empoli non è mutato ma il Palermo resta prigioniero della sua fragilità. In difesa (altri 3 gol al passivo) e in attacco dove vicino a Nestorovski gli esterni offensivi (male Trajkovski, troppo acerbo Embalo) sono più che pallidi. Lopez ha provato a rilanciare Diamanti e ha buttato dentro anche Balogh che almeno al 93′ ha colto un palo dopo un bel numero al limite dell’area.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.