“Ormai non strappa più sorrisi, meno che mai consensi. L’ultima sua apparizione televisiva ha lasciato un velo di tristezza e di imbarazzo. Maurizio Zamparini, il leone di tante battaglie, è sembrato stanco, insicuro, perfino incapace di reggere il confronto che poi ha chiuso abbandonando la scena. Comportamento che non è da lui. Il patron non da più scoop, è lui lo scoop. Con i suoi errori e la confusione che crea. Il fatto di ammettere che urge qualcuno che lo sostituisca è sintomo di debolezza. «Sono molto preoccupato», la frase con cui Zamparini spesso apre una crisi. E invece a questo punto preoccupati siamo noi. Nel Palermo la bandiera è sempre stata lui. Ci fa paura che siano cominciati i titoli di coda, dopo risultati che ne hanno fatto il più grande presidente della storia calcistica palermitana. E che lui non se ne renda conto. Di solito straordinariamente positivo è sprofondato in un baratro di cui non si vede il fondo. Se Zamparini voleva chiudere con Iachini e avviare un progetto meno costoso, l’idea ha fatto acqua. Ed ecco i risultati. Caos completo, follie su follie. Peggiorati da complicazioni mediatiche . Prima era lui a dettare i temi. Sua l’abitudine di usare la stampa con dichiarazioni scoppiettanti mentre si fingeva vittime del sistema. Ora in assenza di risultati è diventato facile bersaglio. Infatti ha ammesso che ad essere licenziato è stato proprio lui, Maurizio Zamparini, stavolta non cacciatore ma preda. Ps: come mai fra tutte le soluzioni plausibili non è stata presa in considerazione quella di affidare la squadra a Tedesco?”. Conclude con questo interrogativo l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” il pezzo riguardante Maurizio Zamparini e il momento delicata in casa Palermo.