Corriere dello Sport: “Torna la serie A: Sampdoria-Milan, Montella e Giampaolo il giorno che t’ho sfiorato. Le probabili formazioni”

“Sliding doors. Porte girevoli. Un classico, non solo al cinema. Perché il calcio è fatto di occasioni colte e opportunità rifiutate. Un tipico esempio è quello che ha legato i destini di Montella e Giampaolo a cavallo di fine giugno e inizio luglio. E’ stato proprio in quei giorni che il primo è diventato allenatore del Milan. Scalzando all’ultimo secondo proprio il secondo, che sembrava ormai destinato alla panchina rossonera. Montella, per sposare il Diavolo, ha lasciato la Sampdoria. E, guarda caso, Ferrero, che per la verità lo aveva confermato controvoglia, ha prontamente scelto Giampaolo come successore. LO SNODO. Insomma, è andata così ma poteva essere anche l’esatto contrario. Giampaolo, infatti, all’epoca aveva incontrato sia Galliani sia Gancikoff. E i segnali erano che li avesse convinti entrambi. O meglio, l’ad rossonero era già convinto, nel senso che l’idea era tutta sua. Nata, forse, dal ricordo di Sarri, che Galliani voleva in panchina prima del no di Berlusconi. Ebbene, Giampaolo, a Empoli, aveva raccolto l’eredità proprio di Sarri, riuscendo addirittura a fare meglio. Invece, dopo un assenso iniziale, Gancikoff, allora ad in pectore del nuovo Milan, aveva cambiato idea, immaginando un allenatore dal curriculum più sostanzioso. LA SVOLTA. Sotto traccia, infatti, covava la candidatura di Montella. E, improvvisamente, emersa alla luce del sole dopo un altro incontro sempre con i soliti Galliani e Gancikoff. Di lì a poche ore, quella del tecnico napoletano (stimato particolarmente anche da Berlusconi) è diventata la scelta definitiva. C’è soltanto voluto qualche giorno per chiudere il rapporto con la Sampdoria, visto che Ferrero ha comunque preteso un indennizzo. Poi, il matrimonio è stato celebrato in una cena sempre a tre, in cui si è parlato anche di progetti tecnici. Solo che molti dei nomi fatti in quell’occasione, ad esempio Pjaca e Musacchio, non sono mai diventati realtà. LA SFIDA. Come anticipato, il club blucerchiato senza particolari rimpianti ha puntato su Giampaolo (il suo rivale era Poli) e, pur cedendo diversi dei suoi pezzi pregiati (Soriano, Correa, Fernando) ha finito per costruirgli un organico in grado di interpretarne perfettamente le idee tattiche. Il risultato è che, dopo 3 giornate, la classifica recita 6 punti per la Samp e 3 per il Milan. Lo scontro diretto di questa sera potrebbe sancire l’aggancio o, addirittura, dilatare clamorosamente le distanze. E chissà se qualcuno dei tanti protagonisti di questo incrocio si sia pentito di aver aperto una di quelle porte girevoli…”