L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” dedica spazio al ritorno della serie A. Ecco quanto si legge: “Bello: e possibile? E’ una sfida al Sistema, verrebbe da dire è un calcio ai luoghi comuni, è (a modo suo) il tentativo di allestire un’Impresa, e sa quasi di rivoluzione: rivoltare le gerarchie, però giocando un football verticale e scintillante, senza freni e senza calcoli, organizzandosi sempre però provando a correre in avanti, e fi no in fondo, fin laggiù, dove sventola un tricolore. «Ma povero chi crede che i favoriti siamo noi». E’ il Napoli di Sarri, dicono sia l’anti-Juve, però non ricordateglielo troppo a questo amabile ribelle che s’è messo in testa – con De Laurentiis – un’Idea meravigliosa: fare ciò che non va di moda, confermare in blocco una squadra, attrezzare un mercato all’interno del proprio organico rinnovando i contratti di tutte le stelle, e fa niente se il monte-ingaggi è già schizzato intorno ai cento milioni di euro. PROGETTO. E’ strategia allo stato puro, qualcosa di largamente innovativo a certi livelli: due acquisti (Ounas e Mario Rui) ma una squadra rinfrescata nella testa, blindata tenendosi la meglio gioventù ed anche qualche «arzillo» vecchietto (con rispetto parlando): da Hysaj a Insigne, da Mertens a Callejon, da Koulibaly ad Hamsik fino ad arrivare ad to senso fa da tredici anni, da quando ha smesso di guardare dal buco della serratura (e sbagliato fi no al Fallimento) ed ha provveduto ad investire ma con la testa propria, un occhio al bilancio e l’altro al campo, dove la qualità tecnica è andata sempre crescendo: Verona è un altro piccolo esame, con se stesso, dopo quello di mercoledì con il Nizza e quello di martedì prossimo in Costa Azzurra, per cogliere nuovi indizi sulla propria maturità, sulla propria grandezza e capire una volta di più quanto sia presunta, quanto sia reale”.