“La sfida tra Paris Saint Germain e Barcellona non è ancora scritta, anche se molti vedono nel nuovo capitolo di questa saga Champions un copione già dettato dal peso dei singoli protagonisti e dall’assenza di Thiago Silva, tegola dell’ultima ora in casa parigina, ancora alle prese con dei problemi muscolari non meglio precisati. Il dado non è comunque tratto perché, dalle sue assenze, spesso il Psg ha trovato una forza insperata per ribaltare i pronostici e anche in questo caso la squadra potrebbe trarne giovamento. MATADOR. A presentare la partita, oltre ad Unai Emery, Edinson Cavani finalmente ritornato protagonista sul palcoscenico francese, ed europeo, avendo segnato più di tutti: «Credo che sia un momento importante della mia carriera, anche se in passato sono già stato su questi livelli. Devo ringraziare anche l’ottimo lavoro fatto dal collettivo, le reti sono il successo di questa squadra. L’unica cosa da fare è continuare a lavorare in questo modo, per ottenere il massimo. La nostra preparazione ed il nostro gioco hanno subito profondi cambiamenti ed un periodo d’adattamento è stato più che normale. Oggi siamo una squadra vera e la vittoria, se arriverà, sarà collettiva: non vinceremo grazie a me o a Verratti, ma dall’impegno che tutti insieme riusciremo a mettere sul campo». La tensione è palpabile, ma allo stesso tempo la gestione della sfida sembra avere un’aura diversa rispetto alle passate stagioni: da una parte proprio questo ruolo da outsider conclamato sembra vestire meglio le forme di un Psg che può rivelarsi imprevedibile e dall’altro l’esperienza accumulata inizia far vedere i suoi risultati: «Per me resta una partita di calcio, che vogliamo vincere. Dobbiamo pensare a noi stessi perché di fronte abbiamo un avversario temibile: non c’interessa sapere se sia al top o meno della sua forma, quel che conta siamo solo noi». Per Cavani, che oggi compie 30 anni e intende celebrarli nel modo migliore, sarà una sorta di sfida nella sfida, visto il confronto tecnico e tattico con il concittadino Luis Suarez: «Non abbiamo molti punti in comune, se non per il fatto che entrambi siamo cresciuti a Salto. La nostra relazione è forte, nonostante abbiamo preso due strade completamente differenti: lui è un giocatore più fisico, io vado d’istinto». ELEMENTI. Emery, da parte sua, vuole una squadra che prosegua il cammino di maturazione intrapreso in avvio di stagione: «Voglio scrivere una nuova pagina con il Psg e approfittare di questa nuova opportunità. Loro hanno dei campioni in squadra, ma anche noi non siamo da meno e solo il campo potrà dare il giudizio finale. La tattica conta fino ad un certo punto: penso che entrambe le squadre andranno a fare un pressing importante sul proprio avversario. Sarà un match difficile, ma noi abbiamo le qualità per far male».
OPPOSIZIONE. Nonostante l’assenza di Thiago Silva, Luis Enrique sa che non può dormire sonni tranquilli di fronte a questo nuovo Psg ed il tecnico del Barcellona alla vigilia della sfida ha elogiato il lavoro fatto dal proprio connazionale in questi mesi: «E’ uno dei migliori allenatori a livello europeo, studia il rivale, sa trovarne i punti deboli. Con il tempo sono sicuro che Emery potrà dimostrare tutte le sue qualità. Noi cercheremo di superarli, è il nostro unico obiettivo. Ci aspettiamo una squadra all’attacco, che tenti di complicarci la vita. Il suo allenatore ci conosce bene, nessuno ci ha affrontato tante volte in Europa come Emery. Penso sarà una bella partita per l’ambizione che spinge le due contendenti»”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.