L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’impegno di Champions League di stasera tra Psg e Real Madrid.
Nemici che sono diventati amici ritrovandosi nella stessa squadra, nemici che sono rimasti tali e incroci di storie da perderci la testa. Psg-Real Madrid è di tutto e di più, è la sfida tra gli aspiranti al trono e i re d’Europa, è una doppia partita tra quelli che sulla carta sono diventati “Les Galactiques” e coloro che invece da un ventennio si fregiano dell’orgoglio di essere “Los Galácticos”. È la partita dell’anno per entrambe e un’occasione da inseguire a tutti i costi: sarà una parata di stelle inserite in filosofie di gioco simili e che nei rispettivi campionati incontrano più o meno le stesse difficoltà quando sono costrette ad affrontare squadre abbottonate. Nonostante ciò, il Psg ha praticamente già vinto la Ligue 1 (+13 sul Marsiglia), mentre il Real deve guardarsi bene dal Siviglia (è a +4), la prima e più accreditata inseguitrice.
FUTURO IN BLANCO. La due squadre fino ad oggi sono state trascinate da Mbappé e Benzema. Senza di loro, Psg e Real Madrid hanno faticato, nonostante l’infinità qualità delle rose di Pochettino e Ancelotti. Saranno compagni di squadra l’anno prossimo al Bernabeu, ma nemici per una sera. «Giocare contro Kylian è qualcosa di speciale – ha ammesso il madridista -, siamo compagni in nazionale e tutti sanno che un giorno potrebbe giocare nel Real, ma la cosa più importante per me è vincere, l’amicizia viene dopo». Nel Psg c’è anche un certo Messi, che se in Ligue 1 fa fatica, in Champions ha dimostrato di che pasta è fatto. «In Francia si aspettano più gol da lui, è normale, ma quello che fa in campo è indiscutibile. Se parliamo di Messi, parliamo del calcio». Sapore di Clasico, ma in salsa francese.
«COME UNA FINALE». La Pulga giocherà con Mbappé e Di Maria. Partirà dalla panchina Neymar, che ha recuperato dall’infortunio alla caviglia sinistra, ma è fuori da fine novembre. Donnarumma e Navas, con il costaricano leggermente favorito, si contendono come al solito il posto tra i pali. L’unico assente certo nel Psg è Sergio Ramos, che ha provato in tutti i modi a recuperare per la sfida contro il suo passato, ma s’è dovuto arrendere all’evidenza e ai soliti problemi al polpaccio. Per il resto, Pochettino arriva alla partita del Parco dei Principi con un macigno sulle spalle e con una tifoseria che s’aspetta grandi cose ed è in piena polemica con la società. «Rispettiamo il Real Madrid, una delle migliori squadre del mondo, anche per i suoi titoli – ha spiegato l’argentino -. Penso che non ci sia una favorita, questo è un confronto che potrebbe essere una finale di Champions, per nome, per giocatori e per qualità. Noi siamo gli sfidanti e, al di là di tutto quello che si è visto, soprattutto per lo sforzo del club di mettere insieme una rosa per realizzare il sogno tanto atteso, siamo ancora sfidanti perché il Real ha l’abitudine di vincere la Champions».