Corriere dello Sport: “Top e Flop del mercato d’inverno: Barzagli, Cavani, Salah se la Befana porta l’asso…”

“Perché l’acquisto di gennaio funzioni devono verificarsi tante, ma proprio tante, congiunture astrali. Per dire: i pianeti allineati, trovare al primo colpo parcheggio in centro, un comico di Colorado che quel giorno faccia ridere, il «Margarita Frozen» – quello senza sale – servito con la fettina di lime e – soprattutto – la ciliegina rossa al maraschino. Tutto questo è imprescindibile. Perché non basta essere un campione, un buon giocatore, o più semplicemente una scommessa. E’ necessario essere l’uomo giusto al posto giusto.
GRATTA E VINCI. Prendete Thierry Henry. Uno dei più forti fuoriclasse degli ultimi vent’anni. Arrivò alla Juve nel gennaio del 1999, per sostituire l’infortunato Del Piero. Moggi lo pagò 12 milioni. L’uomo giusto, certo, nella Juve sbagliata però. Nessuno dei due era pronto per l’altro. E non funzionò nulla. Cinque mesi e ciao, per prendersi la gloria all’Arsenal. Poi però capita di pescare la perla nel mare grande del mercato che fu di riparazione. Barzagli dal Wolfsburg alla Juve, gennaio 2011, 300.000 euro subito più altri 600.000 di bonus. Un colpo da gratta e vinci. Funziona il Cassano dal Real alla Sampdoria nel 2007. Della serie: regalami una seconda vita. Scommessa vinta è quella di Zamparini, che nel 2007 prende il giovanissimo Cavani dal Danubio. Nell’inverno del 2004 Stankovic lascia la Lazio e approda all’Inter, diventandone una colonna per quasi un decennio. Grande intuizione quella di Perotti dal Genoa alla Roma (10 milioni). E il Candreva che all’Udinese è uno dei tanti, alla Lazio (gennaio 2012) spicca il volo. L’ultimo Balotelli decente è stato quello che nel gennaio del 2013 passa (20 milioni più 3 di bonus) dal City al Milan, che anche grazie ai gol di Balo centrerà il 3° posto. Impressionante è stato l’impatto a Firenze di Salah, preso ai saldi dal Chelsea: pochi mesi, ma di fuoco e fiamme. I trasferimenti di Nainggolan avvengono sempre a gennaio: dal Piacenza al Cagliari (2010) e poi dal Cagliari alla Roma (2014). E sempre Radja si rivela un valore aggiunto. Pure il Pandev decisivo per il Triplete nerazzurro (2010) viene preso a gennaio, peraltro da svincolato. La bravura è trovare il tassello che manca. Tutti concordi nel ritenere Ciccio Romano l’uomonuovo che pose le premesse perché il Napoli di Maradona (che lo chiamava la «Tota», come sua mamma, perché in campo era ovunque) vincesse il suo primo scudetto. Gennaio fa bene alle grandi squadre e consola le piccole. Recoba (Venezia 1998-99) e Maxi Lopez (Catania 2009-10) hanno salvato da soli – o quasi – le rispettive squadre.OCCHIO E PAZIENZA. Tutti si aspettano sempre il botto, ma certe volte quelli di gennaio sono investimenti a lunga durata e bisogna sapere aspettare: Sanchez – sì, quello che fa magie all’Arsenal – arriva a Udine nel 2007 ed è il “Niño Maravilla” ma per farlo maturare viene mandato in prestito in Cile e in Argentina, così come l’acquisto di Vazquez (gennaio 2012, dal Belgrano al Palermo) ha avuto bisogno di un rodaggio prima di rivelarsi un affare. Ritocchi, ritocchini, colpetti di botox alla formazione tipo, ogni tanto affaroni (Ghoulam e Jorginho il Napoli li ha presi a gennaio), ma anche equivoci (Eder dalla Sampdoria all’Inter l’anno scorso: non sembra più lui), trasferimenti al citofono (cose che non vorremmo mai più vedere: Galliani sotto casa Destro), presunti fuoriclasse che fanno flop (Vargas al Napoli, ma anche il mitologico Fabio Junior – quello che somigliava a Aldo di Aldo, Giovanni e Giacomo – alla Roma nel ‘99), bidoni conclamati (Tetradze ‘97 e Abel Xavier ‘04 alla Roma). Gennaio è un azzardo, quindi fate il vostro gioco e preparate bene il “Margarita Frozen”, che nella vita aiuta sempre.” Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.