L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le dichiarazioni di Marco Tardelli, Campione del Mondo 1982:
«Se il gol di Locatelli mi ha ricordato qualcosa? Non particolarmente. Non mi è sembrato così simile alla mia rete nella finale del Mondiale 1982. Mi ha emozionato quello che Locatelli ha fatto sul primo gol. Il lancio al volo che ha avviato l’azione, d’accordo, ma il massimo è stato il pensiero di poter segnare. Sono i lampi d’intuizione a mettere in fila il giocatore, l’ottimo giocatore e il campione».
«Sono passati quarant’anni, è cambiato il calcio e il modo di pensarlo. Io mi auguro diventi un paragone plausibile perché alla fine si conquista il titolo. Non si vince per combinazione. Si vince perché c’è un leader che sa condurre. Mancini è un leader, Bearzot lo era, Lippi idem. Arrivi in fondo con un gruppo fantastico perché tu lo hai formato e reso tale».
«Italia? Secondo me può andare in finale con la Francia. Guardando Francia-Germania mi è venuta in mente questa conclusione del torneo, tabellone permettendo ovviamente».