L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla sconfitta di ieri del Palermo contro la Ternana.
Così bella, frizzante e spietata, forse la Ternana non si era mai vista riflessa nemmeno allo specchio. Tanto debordante da far pensare che al Palermo è andata persino bene, perché il 3-0 incassato dai rosanero al Liberati nemmeno rende giustizia all’ingente mole di occasioni da rete create dai ragazzi di Lucarelli. Che hanno inserito il pilota automatico e adesso sognano di continuare ad alzare l’asticella dopo un filotto di quattro vittorie che strizza l’occhio ai propositi più belli e ambiziosi. Con l’unica nota stonata dell’infortunio a Capuano a rendere un po’ meno felice un sabato altrimenti immacolato, nel quale il Palermo non riesce proprio a trovare il modo per arginare il carro armato di casa rossoverde. E benché Lucarelli vesta i panni del pompiere, a una Ternana così si può soltanto dire brava.
RIPRESA D’ASSALTO. Se proprio un difetto lo si vuol trovare, si guardi alle tante occasioni sprecate nella prima parte di gara. Dove il Palermo c’ha capito poco, pur se graziato dai tentativi fuori misura di Sorensen, Capuano e Palumbo. Tanto che Saric per poco non ha beffato la retroguardia di casa nell’unico vero squillo di marca rosanero, troppo poco per pensare di farla franca. Perché la Ternana ha imparato anche l’arte della pazienza, costruendo in avvio di ripresa un perla di rara bellezza che andrebbe mostrata in tutte le scuole calcio del mondo: assist vellutato di Palumbo, rovesciata nel cuore dell’area di Partipilo e partita finalmente sbloccata. CORINI NEI GUAI. Corini, che già aveva capito l’antifona da un pezzo, si ritrova costretto a mollare gli ormeggi, ma esponendosi alle micidiali ripartenze delle Fere fa il gioco di Lucarelli. Anche perché Palumbo è in stato di grazia e il fendente che spedisce sul palo lontano dopo la mezzora vale il prezzo del biglietto. Così come strappa applausi l’assist di tacco di Pettinari per liberare Raul Moro, utile per chiudere i conti.