Corriere dello Sport: “Tensione a Udine per Italia-Israele, e lo stadio Friuli resta semivuoto”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Italia e Israele e sulle tensioni previste a Udine.

Nonostante siano stati venduti solo 7.000 biglietti in prevendita, ieri è arrivata la comunicazione della FIGC: l’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive ha deciso di chiudere la prevendita domani mattina alle ore 12. Lo stadio Friuli (25.000 posti) rischia di restare parzialmente vuoto, nonostante le promozioni federali e il patrocinio del Comune di Udine, annunciato dal sindaco Alberto Felice De Toni, che ha spiegato come la decisione sia legata a un nuovo piano di dialogo e di costruzione della pace. Via Allegri ha anche candidato Udine e Trieste come possibili sedi della Final Four di Nations League, qualora l’Italia si qualificasse per le finali nel 2025.

Tuttavia, c’è grande allerta per Italia-Israele, alimentata dalla situazione geopolitica in Medio Oriente, con il conflitto a Gaza e le tensioni che si estendono. La comunità ebraica del Friuli, circa dieci giorni fa, aveva chiesto che la partita si giocasse a porte chiuse, ma la risposta del pubblico è stata condizionata dal contesto, e molti hanno deciso di non andare allo stadio.

Le operazioni di bonifica dello stadio Friuli sono già iniziate, e il presidio delle forze di polizia sarà massiccio, con inevitabili misure antiterrorismo. Protesta in programma: La Federazione palestinese aveva chiesto l’estromissione di Israele dalle competizioni sportive, come avvenuto con la Russia dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Israele, dal canto suo, ha chiesto lo stesso per la Palestina, portando la questione anche nelle sedi istituzionali sportive. La FIFA, per il momento, non ha preso decisioni, limitandosi ad aprire un fascicolo.

C’è il rischio che la partita diventi un pretesto per proteste politiche, come già successo a Roma, dove si sono verificati scontri. A Udine, la Questura ha scelto, in accordo con il Viminale, di non vietare la manifestazione prevista per lunedì pomeriggio in città, dalle 17:30 alle 19:30. I volantini in circolazione recitano: «Mobilitiamoci contro la partita Italia-Israele, è in corso un genocidio e non sarà una partita a farcelo dimenticare». Le stime dei partecipanti sono incerte, ma l’auspicio è che la protesta sia pacifica.

Misure di sicurezza in atto

Le misure di sicurezza saranno imponenti. L’Italia, per motivi di ordine pubblico, non soggiornerà a Udine, ma a Buttrio, una località a 12 chilometri dalla città, scelta anche per le esigenze calcistiche di Spalletti, che lunedì mattina organizzerà le ultime prove tattiche.

Solo un mese fa, a Budapest, si giocava Israele-Italia in un contesto simile, in un piccolo stadio da 8.000 posti quasi vuoto. L’arrivo della squadra israeliana fu scortato da blindati e guardie armate del Mossad, evidenziando la complessità della situazione.