Corriere dello Sport: “Tempo scaduto, il Palermo e la serie A ora si devono separare”

“Tempo scaduto, il Palermo e la serie A ora si devono separare. L’inevitabile chiusura di un rapporto spesso tormentato, ormai logoro e – quest’anno – decisamente inadeguato. Il Bentegodi è un capolinea d’obbligo, svuota i siciliani anche delle residue energie e mette il bollo a una caduta in cadetteria dopo tre stagioni. Unica consolazione, per così dire: scongiurata la sesta sconfitta consecutiva in trasferta, com’era successo l’ultima volta nel ’63. La zampata finale di Goldaniga serve a questo, dopo un secondo tempo all’inseguimento del Chievo portatosi avanti con Pellissier. Serviva fare un risultato migliore dell’Empoli, per non rendere l’impietosa classifica una condanna anticipata: tanti saluti a qualsiasi buon proposito. Il Palermo è questo, il massimo sforzo profuso porta all’1-1: una costante nella stagione trascorsa ad arrancare. GAZZI AMMACCATO. L’importante, adesso, è non fare a cazzotti anche col futuro. Dopo che l’ultimo campionato con Zamparini al timone finisce nel modo più inglorioso. Se non altro, il Palermo evita la retrocessione davanti a un pubblico che tutto sommato ha usato pazienza fino all’ultimo. La vittoria con la Fiorentina era stata come il canto del cigno, il viaggio in Veneto riporta alla triste dimensione. Sotto gli occhi di Francesco Guidolin, in tribuna, arriva l’ufficialità della B. In una partita che, per lunghi tratti, di vivace ha solo la divisa arancione fosforescente di Sorrentino. Acclamato a gran voce – i ricordi sono indelebili, come nel caso di Guidolin di cui Bortoluzzi è stato il vice – dalla cinquantina di tifosi del Palermo che quel minimo di attaccamento lo dimostra ancora. Retrocedere è sembrato inevitabile sin dall’autunno. E il clima che i rosanero trovano a Verona, in effetti, ricorda proprio quel grigiore che ne ha sempre ricalcato la stagione. Pochissimi spiragli di sereno, squadra soffocata da errori in sequenza con l’abituale via-vai di allenatori – al quale neanche Baccaglini, novello presidente, si è sottratto – che, al capezzale del Palermo, non è servito. L’ultimo impegno degno di questo nome, i siciliani lo affrontano privi Nestorovski, squalificato: il macedone, confermatosi uomogol anche senza grossi proclami al seguito, non aveva mai marcato visita in campionato. Bortoluzzi ovvia alla sua assenza con Sallai terminale, mentre l’inconveniente del pre-Chievo è l’influenza di Rispoli durante il ritiro. Poi ci vuole l’ambulanza per Gazzi, portato via ad inizio secondo tempo dopo il colpo alla spalla ricevuto da Inglese. PELLISSIER A 107. Quasi uno scherzo del destino, che il Palermo retroceda al cospetto del Chievo. Una società modello, quella veronese, ma a quanto pare non per tutti. Navigando a vele spiegate verso l’ennesima salvezza, ha avuto spazio anche una mini-crisi tra marzo e aprile. Soffocata con stile, quello che ai gialloblu ha permesso di vincere quasi tutti gli scontri diretti. Il finale di stagione, per Maran, vuole Birsa al centro della scena anche se stavolta combina poco. Elasticità sugli esterni: Cacciatore e Frey a invertirsi le posizioni, Izco – preoccupato anche di schermare Sallai – e Castro a darsi il cambio a destra. Inglese dà la svolta, guadagnando il rigore che Pellissier (divenuto centenario del gol proprio un girone fa, al Barbera) imbuca per il suo 107º acuto in A. Il capitano del Chievo si macchia poi dello svarione che favorisce l’1-1 di Goldaniga”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.