“«Ho fatto valutazioni errate». Tedino recita il mea culpa e si assume le responsabilità della sconfi tta interna con il Novara: «Io faccio l’allenatore, e lo faccio da uomo, ed è giusto metterci la faccia. Devo resettare, ripartire e pensare di fare meglio dal punto di vista sia del lavoro che delle scelte. E’ stato un Palermo troppo brutto per essere vero, ma forse è meglio che sia arrivata una giornata storta che può aiutarci a reagire. Sono dispiaciuto anche perché le persone che ci hanno seguito hanno assistito ad uno spettacolo negativo. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e riprendere il nostro cammino con umiltà e decisione». Anche il tecnico rosanero è rimasto spiazzato dalle risposte che ha ricevuto dai suoi giocatori: «Avevamo iniziato bene disputando una buona mezzora ma, dopo questo spezzone positivo durante il quale abbiamo creato alcune occasioni, la squadra si è disunita. La cosa che mi ha dato più fastidio è il fatto che ad un certo punto non c’era più nessuno che volesse il pallone».
ANALISI. Tedino va oltre la prova dei singoli: «E’ vero
«Squadra troppo brutta per essere vera. Ho sbagliato. Ora ripartiamo»
che qualche giocatore non ha fatto bene e che in campo è andato il ‘fratello minore’, ma tutti sono stati sotto tono. In ogni caso – ha aggiunto – non abbiamo perso la partita sul piano tattico o del gioco. Abbiamo perso perché i nostri avversari hanno fatto meglio sul piano della corsa e perché noi abbiamo commesso più errori». Dopo il bastone, però, arriva la carota: «Abbiamo avuto un atteggiamento sbagliato ma, in base ai segnali che ho ricevuto nello spo
gliatoio, sono convinto al cento per cento che andremo in A. Possiamo uscire raff orzati da questo tipo di esperienze». Ne è consapevole anche il capitano Nestorovski: «Domani (oggi, ndr) ci alleneremo e parleremo per capire cosa è successo. Andremo a Carpi a testa alta e per vincere. Secondo me abbiamo fatto malissimo tutta la partita e non solo una parte. E’ normale perdere gare come quelle contro il Novara se non siamo un gruppo. Oggi (ieri, ndr)
non siamo stati squadra come invece avevamo dimostrato a Frosinone».
EMOZIONE. Convinzione smontata dal successo degli uomini di Corini: «Non ho nessuna rivincita da prendermi perché per me Palermo va oltre l’aspetto professionale – ha spiegato l’ex rosanero – tornare qui è come rivedere mia moglie, i miei fi gli o la mia mamma. Per quanto riguarda il lavoro, che avrei voluto proseguire a Palermo ma ho capito che non c’erano i presupposti per farlo, sono felice per il Novara e per avere battuto una squadra forte e che non aveva mai perso»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.