“Già alle prese con un sacco di problemi per conto suo, Tedino ha isolato il Palermo dalla vicenda societaria. In testa c’è solo Bari e la preparazione di un big match in estrema diffi coltà per le molteplici assenze. Il tecnico è stato chiaro, la squadra non ha mai risentito in nessuna maniera di qualche mancanza dovuta alla istanza di fallimento: i pagamenti (almeno fi no ad ottobre) sono stati regolari, la rimodulazione degli stipendi annunciata da Zamparini avverrà nei prossimi mesi, viaggi ed uso delle strutture, dal gps ai macchinari medici, assolutamente normali. I guai derivano piuttosto dall’impossibilità di programmare. Le settimane di lavoro sono ormai costantemente dei percorsi ad ostacoli dove si fa la conta dei disponibili e più che allenarsi, bisogna stare attenti ad evitare infortuni. Ormai si convive con l’emergenza che proprio nello scontro più atteso, costringerà il Palermo a giocare con una formazione più che rimaneggiata. L’ABITUDINE. In verità, una delle caratteristiche del Palermo di Tedino è stata proprio la capacità di adattarsi a situazioni diverse senza risentirne troppo. I rosa sin qui (8 risultati utili di fi la in trasferta, dove sono imbattuti ed hanno vinto 3 volte sulle ultime 4) hanno mostrato di fare gruppo e rimediare ad ogni assenza. Ma a Bari si batterà un vero e proprio record: oltre agli infortunati storici (Ingegneri, Rajkovic, Balogh, Morganella, più Monachello e Rolando che dovevano essere utili rincalzi) mancherà l’intero centrocampo titolare che aveva trovato una sua quadratura. Chochev, operato al menisco, rientrerà nel 2018, Jajalo e Murawski sono squalifi cati. E soprattutto la botta arriva dal ko di Nestorovski, indispensabile sotto porta ed essenziale per leadership e forza fi sica. Ma non è ancora tutto perché sono in forse Struna e Bellusci, alle prese con noie muscolari, e gli stessi Szyminski e Dawidowicz svolgono sedute diff erenziate per evitare sovraccarichi. Così diventa complicato provare strategie tattiche. Tedino prima dovrà capire su chi potrà contare e poi impostare una squadra. Al momento, prende corpo l’ipotesi di Coronado fra i 5 di centrocampo, con una coppia d’attacco formata da due mezze punte (Trajkovski ed Embalo) o con l’outsider La Gumina che scalpita. Sarà la 18ª formazione diversa in 18 giornate ma la voglia è quella di dimostrare di sapere essere più forti di tante avversità”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.