Corriere dello Sport, Tedino carica: “«Contro il Parma voglio un salto di qualità». Ma la frattura con i tifosi continua…”

Tedino appare preoccupato. Il suo lavoro, al momento, non può limitarsi a insegnamenti sul campo o a scelte di formazione. Diventa un dribbling alle continue difficoltà, necessita di invenzioni diverse ogni partita, chiede spinte psicologiche più che trovate tattiche. Col Parma si cambia ancora, o meglio si aspettano notizie dalle condizioni di Coronado. Il giocatore che può spostare gli equilibri, a maggior ragione senza Nestorovski e quel Trajkovski che nella sua nazionale convince più che in rosanero. «Coronado da due settimane si allena poco, gli parlerò, valuterò cosa fare. Fisicamente sta così e così. E’ evidente che, se va gestito per evitargli affaticamenti muscolari, non può essere al top della condizione». Ecco la necessità di inventarsi qualcosa: «Un allenatore deve avere idee per aiutare la squadra nei momenti di difficoltà: ho molti giocatori assenti e quelli a disposizione non sono in grande condizione». Stimola le seconde linee: «Sto recuperando Rolando e Monachello che possono fare uno spezzone di partita, Accardi e Fiordilino sono certezze e Dawidowicz un universale che darà ancora di più appena avrà appreso la lingua. La Gumina? Me lo aspetto col fuoco dentro, deve trovare un certo tipo di equilibrio. Da noi ha grandi attestati di stima, prova ne sia il rinnovo di contratto ma in certe cose bisogna aiutarsi anche da soli. Il 4-3-1-2? Stiamo lavorando su questo discorso tattico ma il modulo è secondario: serve una partita di grandissima intensità e dinamismo, se al Parma lasci tempo e spazio, ti punisce. Sarà importante avere la bava alla bocca».

LA RIVINCITA. «Il Parma mi ha tolto la B a giugno? Col Pordenone persi lo spareggio ai rigori e non sul campo. Ma ora sono a Palermo ed è un altro discorso. Il Parma è molto simile all’anno scorso, ha uno zoccolo importante, dovremo stare attenti alle loro palle inattive. Cercheremo di portare la conoscenza del loro gioco in campo. Senza Nestorovski non abbiamo mai fatto gol? Il suo valore è indiscutibile, ma un giocatore non vince da solo. Dobbiamo fare tutti un salto di qualità per alzare l’indice di pericolosità. Il mancato rinvio per l’indisponibilità dei nostri nazionali? Non ho mai sperato nel rinvio, conosco bene come vanno le cose. Diciamo che il gol di Trajkovski all’Italia è un segno del destino… Questa ingiustizia però tocca più che altro la città. Io, se fossi di Palermo, verrei a tifare per la mia squadra per dimostrare in maniera elegante il mio disaccordo». Invece, una partita che, date le condizioni, anni fa avrebbe riempito il Barbera, oggi avrà ancora uno scenario modesto, nonostante una squadra seconda in classifica e con la prospettiva di andare in testa. Il segnale di quanto sia profonda la frattura fra tifoseria e Zamparini“. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.