Corriere dello Sport: “Tacconi, la parata più difficile: è in prognosi riservata”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Tacconi. finito in prognosi riservata.
Il mondo Juve è in ansia per Stefano Tacconi. Lo storico ex portiere bianconero e della Nazionale è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Alessandria, nel reparto di Neurochirurgia, guidato dal dottor Andrea Barbanera, dove è stato trasportato d’urgenza in seguito ad un grave malore accusato ieri mattina. Secondo le prime informazioni si sarebbe trattato di una ischemia cerebrale e le sue condizioni sarebbero molto gravi. Tacconi, 65 anni a maggio, si trovava ad Asti dopo aver partecipato, venerdì sera, ad una cena di beneficenza: ospite delle “Giornate delle Figurine”, il raduno dei collezionisti che si tiene da una decina di anni nell’Astigiano, e proprio sulle colline del Monferrato, in un noto ristorante di Pratomorone-Tigliole, l’ex campione aveva trascorso la serata, organizzata per una raccolta di fondi da destinare al Comitato locale della Croce Rossa.
Con lui, Andrea, uno dei suoi quattro figli, con cui da qualche tempo aveva iniziato diverse attività imprenditoriali nell’ambito della ristorazione e dell’abbigliamento sportivo e con cui poi si sarebbe recato in una discoteca nel centro di Asti. E’ stato lo stesso Andrea ad affidare ai social il suo messaggio di speranza: «Riprenditi, Papi, sei un leone, vincerai anche questa battaglia». In base a quanto emerge, Tacconi avrebbe accusato i primi malesseri nella notte tra venerdì e sabato. In un primo momento, è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale “Cardinal Massaia” di Asti, poi il trasferimento ad Alessandria, all’ospedale “Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”, dove è arrivato nel primo pomeriggio di ieri. Le sue condizioni sono apparse immediatamente serie – si parla di gravi problemi vascolari – e non ci sarebbero stati segnali di miglioramento, tanto che pure il bollettino medico atteso per la tarda serata non c’è stato.
Tacconi è entrato in fretta nel cuore dei tifosi della Juve, per la sua classe, per la sua personalità debordante e per le tantissime vittorie ottenute in bianconero, tanto da rimanere molto legato all’ambiente anche dopo l’addio alla Signora, avvenuto nel 1992. Arrivato a Torino nel 1983, Stefano ha raccolto la pesante eredità di un mito come Dino Zoff. Con la Juve, Tacconi ha conquistato due scudetti (1984 e 1986), una coppa Italia (nel 1990, proprio con Zoff allenatore) e tutte le competizioni internazionali: Coppa delle Coppe (1984), Coppa dei Campioni (nella notte della tragedia dell’Heysel del 1985), Supercoppa europea (1984), Coppa Uefa (1990) e Coppa Intercontinentale (1985). Quest’ultimo il trofeo cui è rimasto più legato: Stefano ha sempre considerato la gara con l’Argentinos Juniors a Tokyo la migliore della sua carriera. Più avara di soddisfazioni la sua esperienza in azzurro: solo 7 presenze con la Nazionale maggiore. Ora tutti aspettano l’ultima grande parata di Tacconi.