L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla crisi del Palermo.
«Il giorno dopo la sconfitta col Cittadella i giocatori sono venuti a casa mia per prendere un caffè e parlare del momento delicato: eravamo tutti scossi, ma abbiamo dimostrato la volontà di uscirne assieme. Negli allenamenti di questi giorni c’è stata grande partecipazione da parte della squadra. Abbiamo una enorme voglia. Però la risposta la darà il campo: domani dai giocatori mi aspetto una prestazione forte, una squadra che abbia più voglia di vincere della Ternana che pure sarà determinata, che sappia prevalere nei contrasti, strappare la palla all’avversario e fare bene le cose su cui abbiamo lavorato». Corini sa bene che in certe situazioni le dichiarazioni d’intenti lasciano il tempo che trovano. La settimana di lavoro con la sosta in mezzo ha confermato la totale fiducia in lui da parte della società e la levata di scudi in suo favore dello spogliatoio: ma senza la controprova di una gara gagliarda e di un risultato positivo sarebbero discorsi al vento.
Riannodare il filo. L’impressione data dal Palermo nella mezzora finale col Cittadella è quella che ha preoccupato Corini: in quel frangente la sua squadra, magari mai spettacolare ma fino ad allora almeno solida e presente a se stessa, è evaporata. Cancellare quei fantasmi è il primo obiettivo per riprendere una corsa adeguata alle ambizioni: «Chiedo un match intenso, per tante partite lo abbiamo fatto, abbiamo dimostrato di saperlo fare». Eugenio sottolinea aspetti specifici del gioco: «Dobbiamo attaccare meglio negli ultimi 30 metri, velocizzare le conclusioni, calciare di più verso la porta. E allo stesso tempo mantenere equilibrio».
Modulo e critiche. Non cambierà il sistema di gioco nonostante le difficoltà (e le assenze) degli esterni. Out Di Francesco, in forte dubbio Insigne: «Abbiamo sviluppato un’identità, cercherò di valutare chi ho per modulare le loro caratteristiche – risponde Corini – l’importante è essere tosti e cattivi». Quanto alla sua posizione, il tecnico risponde: «Ho consapevolezza delle responsabilità che mi toccano come allenatore e delle ambizioni della nostra tifoseria, lascio perdere i social che ormai sono uno “sfogatoio” di qualsiasi cosa. Dico però che quando si è in difficoltà i problemi vanno affrontati, non si può soltanto criticare. Io so dove voglio arrivare, bisogna superare questo momento sin da Terni».