“Il veleno (o la magia) nella coda. Il girone d’andata della Serie B si avvia al giro di boa mantenendo inalterata quella che è sembrata una peculiarità sin dal tormentato inizio di stagione. Condizionato dal minor numero di giornate in seguito alla controversa modifica del format e reso combattutissimo dalla mancanza di vie di fuga che sei gare in meno da disputare certamente non forniranno, il campionato è diventato più equilibrato e contendibile con incroci quasi mai prevedibili e risultati a sorpresa. Impossibile azzardare pronostici, non c’è una sola logica da seguire e le emozioni cambiano improvvisamente ogni scenario. Esistono, tuttavia, anche certezze. Intanto una è evidente: il veterano Pillon non ha nessuna voglia di mollare il vertice della classifica anche se per battere Zenga c’è voluto un bolide di capitan Brugman, complice, forse, un attimo di ritardo del portiere veneto abbagliato dal mago uruguaiano che vale il 3º posto. Il ritorno in campo dall’inizio di uno specialista come Pazzini ha agevolato il compito dell’Hellas Verona nell’incrocio spigoloso con il Cittadella di Venturato. Il “Pazzo” fa la differenza con una tripletta d’autore e può essere il valore aggiunto per Grosso, solo poche settimane fa contestato e sull’orlo di una crisi senza ritorno. Invece è lì, proprio come il Benevento che passa a Padova e respinge tutte le critiche che s’erano abbattute sulla Strega, altra candidata alla Serie A, obiettivo da conquistare con i fatti e in campo e mai scontato per nessuno, neppure per una società che si appresta a nuovi investimenti sul mercato per non lasciare nulla d’intentato.
Tutt’altro che scontato anche il successo del Palermo contro un Ascoli orgoglioso, che sfiora il pari dopo l’erroraccio di Perucchini che si fa gol da solo. Chochev e Szyminski sigillano il match. Stellone può esultare e staccarsi nuovamente in vetta dove era stato appena raggiunto dal Brescia di Corini, altra emergente del torneo e sorpresa d’annata.
A proposito di sorprese, come non sottolineare il Perugia di Nesta? Il Grifo rovina il debutto in panchina della bandiera Padalino e certifica che i problemi del Foggia sono tutt’altro che evaporati col cambio di allenatore e che la salvezza deve essere il vero obiettivo a cui aspirare. Un obiettivo che sembra complicarsi per un Crotone vittima delle sue paure: neppure Oddo ancora è riuscito a guarirle benché l’esame contro lo Spezia di Marino s’annunciasse non poco complicato. Finisce con un pari senza gol anche il delicato incrocio del San Vito. Il Cosenza di Braglia ricorda a Gregucci che la strada per la gloria è costellata di prove dure da superare anche per una squadra come la Salernitana, nata con tante ambizioni dentro da alimentare con sudore e lavoro”. Questo il punto de “Il Corriere dello Sport” sul campionato cadetto che si avvia all’ultima giornata di andata.