Corriere dello Sport: “Stellone-Longo, brivido A. In 30 mila al Barbera”
“I grandi rivali della notte del Barbera sono stati anche compagni di squadra. Una lontana stagione di serie B (1997/98) nella Lucchese allenata da De Canio: Roberto Stellone all’esordio nella categoria e Moreno Longo centrocampista di belle speranze. Vent’anni dopo la sfi da assume tutto un altro sapore, diventa uno spareggio senza appello: i protagonisti sono giovani anche ora da allenatori ma si giocano il passaporto per la A davanti ai 30 mila del “Barbera”. Roberto ci è già arrivato proprio col Frosinone e prova a dissimulare le emozioni. Piuttosto, il derby personale si sposterà sulle reciproche conoscenze: Stellone sa cosa attendersi dal rivale («Ho spiegato ai ragazzi le caratteristiche del Frosinone»), la sua ex squadra allo stesso modo può prevedere l’impostazione che il tecnico darà al match. «Sarà come tirare un rigore ad un portiere che ti ha studiato. Le probabilità restano 50 e 50». PRAGMATISMO. Da quando è sbarcato a Palermo, Stellone ha puntato sulla praticità. Stesso atteggiamento di questa vigilia: «La strategia va considerata sui 180′: con una vittoria e un pareggio siamo in serie A, e il Palermo la vittoria la vuole ottenere subito. Al di là di modulo e interpreti, oseremo qualcosa in più». L’allenamento allo stadio non fa fi ltrare certezze, ci sono solo due sedute per preparare la gara: «Normalmente, nelle partite ravvicinate, ruoto i giocatori per puntare sulla freschezza e far sentire tutti partecipi. Ma qui non ce n’è il tempo per cui farò al massimo un paio di cambi: voglio elementi che abbiano recuperato a pieno, ho una rosa ampia che mi permetterà di non snaturare la squadra. Il dato che mi piace di più è che tutti vogliono dare aiuto al compagno». Forse ripresenterà il doppio trequartista e terrà ancora fuori Nestorovski: «Contano i duelli individuali, è là che si decide l’incontro. E chiedo sempre equilibrio, bisogna provare a vincere ma non è detto che un pari comprometta tutto. Nelle due gare stagionali col Frosinone il Palermo non ha mai perso ma giocando col 3-5-2? Stessa cosa al contrario era per noi col Venezia, ogni partita fa storia a sé. Loro hanno un vantaggio rispetto a noi, dopo la mazzata della mancata A diretta si sono ripresi con due prove attente. Caso Nestorovski? No, con lui come con Coronado o Jajalo, ho usato lo stesso metodo. Veniva da un infortunio, si è potuto allenare poco, era giusto dare spazio a chi stava facendo bene. E’ entrato 10′ a Venezia non per contentino ma per tentare di vincee, domenica ha esultato con i compagni. Ho massima fi ducia in lui, se giocherà, siano 5′ o 90,’ è perché penso che possa aiutare la squadra. L’obiettivo è andare in A ma spetta a me la scelta di schierare coloro che credo più adatti alla gara. Il gruppo è unito: sentono la fi ducia del mister e io sento la loro». ASPETTO EMOTIVO. Del Frosinone ha già detto: «E’ ovvio che per me è una gara particolare ma sarò concentrato solo sul Palermo». A proposito di pathos. Dopo due errori a chi toccherebbe un eventuale rigore rosanero? «Oggi proveremo qualcosa» risponde Stellone. Trajkovski (se in campo) il primo designato. A lungo rivali per la A nella stagione regolare e bruciate entrambe al fotofi nish dal Parma, Frosinone e Palermo incrociano il loro destino questa sera al “Barbera” nella fi nale d’andata dei play off . Una gara senza esclusioni di colpi, ma molto dipenderà dalle residue energie fi siche e mentali disponibili. LONGO CI CREDE. Longo ha i suoi problemi, ma non trema, non può permetterselo, dopo aver sciupato il match point col Foggia, incassando un gol fatale a un minuto dal 90.’ Questa volta di mezzo c’è una sfida stimolante con un ex come Stellone che un avversario qualsiasi proprio non è. Per ovvie ragioni. Fu lui a fi rmare la storica promozione in massima serie dei ciociari tre anni fa con una squadra che aveva allevato e costruito pezzo dopo pezzo con il supporto decisivo del patron Maurizio Stirpe e la collaborazione dei direttori Ernesto Salvini e Marco Giannitti. Tutti e tre sono, ora, di traverso sulla strada dell’ex attaccante del Napoli che non riuscì a difendere quella Serie A in Ciociaria e che può ritrovarla a Palermo. Chiamato da Zamparini per rivitalizzare una squadra che era sembrata sgonfiarsi tra le mani di Tedino, comunque uno degli artefi ci di questa stagione della ricostruzione dei rosanero, il tecnico capitolino non può sbagliare. Sarà una battaglia di nervi ed energie. La sosta – causata dallo slittamento dei play off per il caso Bari – potrebbe aver giovato all’allenatore rosanero che è imbattuto alla guida del Palermo e che ha avuto una settimana in più per ritrovare elementi non al meglio (Coronado e Struna) o impegnati in Nazionale (Dawidowicz) e per far capire a tutti il suo calcio. FIDUCIOSI. Per il Frosinone il discorso è un po’ più complesso, benché lo stesso Longo ostenti tranquillità dopo il pari con il Cittadella che, quanto meno, ha contribuito a cancellare la beff a patita con quel gol di Floriano a un minuto dalla fine che per la seconda stagione di fila ha negato ai gialloazzurri il 2º posto per la differenza reti negli scontri diretti, un anno fa con il Verona, quest’anno con il Parma. Roba da non crederci. NIENTE ALIBI. Ma questa sera non ci sarà spazio per i fatalismi o per le rivendicazioni: bisogna giocarsela senza pregiudizi, benché le assenze siano pesanti. Già senza Daniel Ciofani e Ariaudo, Longo ha recuperato Maiello che però non gioca dalla gara di Cesena di fi ne aprile, quint’ultima giornata. Mentre Paganini, decisivo a Cittadella, ieri a Palermo s’è allenato al Campo “Totò Schillaci” dove il Frosinone, sbarcato in Sicilia, ha svolto la rifi nitura tra centinaia di occhi indiscreti. L’esterno era uscito al “Tombolato” dopo aver avvertito una fi tta al ginocchio sinistro operato ed erano stati necessari approfondimenti diagnostici per scongiurare nuovi guai. Dovrebbe giocare dall’inizio. Ma c’è Matarese. Sammarco per Soddimo. Nulla da fare, invece, per Brighenti. Dubbi anche per Dionisi, uscito al termine della dura semifi nale di ritorno per noie muscolari monitorate nelle ultime ore. Ma senza la sua leadership, per il Frosinone si farebbe dura. Ecco perché ci sarà”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.