Corriere dello Sport: “Stasera Irlanda del Nord-Italia, le probabili formazioni”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di oggi tra Italia e Irlanda del Nord.
Stasera, nelle brume nordirlandesi de l Windsor Park, non si tratt a di far piangere i bambini, come capitato al piccolo principino George , a Wembley , l’11 luglio , mortificato nei suoi sentimenti nobili di piccolo tifoso dei Tre Leoni, inconsolabile tra William e Kate . Piuttosto a Belfast, nello stadio che rimanda alla famiglia reale britannica, l’Italia di Mancini campione d’Europa in quel di Londra, deve , in questa occasione definitiva , tornare a far sorridere il Bel Paese, ansioso di rigiocare un mondiale dopo otto lunghi anni. Sarebbe paradossale, ma sul serio, al di là del momentaccio che stanno attraversa nd o gli azzurri ( c ertificato dallo stesso ct alla vigilia), dovuto a vari fattori, che una squadra che in tre anni , dando spettacolo, ha rimontato 17 posti nel ranking Fifa, arrivando al quarto posto t ra gli applausi internazionali , perdendo per altro in questo periodo una sola partita su 40 , dovesse invece cercare la via per Qatar 2022 attraverso gli spareggi – trappola d ella prossima primavera, sorpassata dalla Svizzera di corto muso . Là dove all’ultimo istante è stato condannato a cercare redenzione nientepopodimenoche CR7 e il suo Portogallo, ex campione d’Europa… Dunque, il titolo per l’evento odierno, in chiave azzurra, può essere uno soltanto, rafforzato dal rimando al più grande figlio di quest’angolo d’Irlanda: the Best or nothing. Qualsiasi cosa sia il meglio di questa Italia novembrina.
Quando, lo scorso marzo, iniziando il percorso premondiale proprio contro l’Irlanda del Nord, ci venne obbligo di ricordare l’infausto precedente del 1958, sempre al Windsor Park, costato agli azzurri il torneo iridato svedese che incoronò Pelè, non pensavamo certo che saremmo arrivati agli ultimi 90 minuti “qualificanti” in una simile incertezza, per certi versi divenuta un’ombra insinuatasi dentro il gruppo. Mancini, ieri, arrivato a Belfast, ha capito benissimo la situazione: « Nessu n cattivo pensiero: il nostro unico obiettivo deve essere quello di fare una bella partita e centrare la qualificazione per il Qatar , senza pensare a Svizzera-Bulgaria né al precedente del 1958. Come? Mettendo in campo tutto quello che abbiamo dimostrato in questi tre anni . Vero, non avevamo ancora attraversato un momento tanto difficile . Dovremo lasciare da parte quello che abbiamo fatto , ma stare tranquilli e giocare il nostro gioco. Perché siamo forti, al di là delle assenze e degli infortuni». Per la verità il ct si era apparso confidente anche prima della Svizzera all’Olimpico. Si era detto fiducioso, descrivendo un gruppo senza ansia , che invece è scesa in campo insieme a Bonucci e compagni. «Sì, siamo stati ansiosi, dopo il gol svizzero. Tanto da sembrare, se non in balia , costretti a conce dere campo come di solito non accadeva. P oi nella ripresa ci è mancato soltantro il gol . Qui, ripeto, dovremo fare la nostra parte. Non voglio dover sostenere l’ esame di riparazione a marzo … S periamo proprio di no ».