Il mondo del pallone si è praticamente fermato per l’emergenza Coronavirus, in Europa non si gioca nessuna partita. In tv però il calcio non si ferma, infatti le varie emittenti televisive stanno trasmettendo nei loro palinsesti i match storici. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto della situazione. È una giornata di ordinaria quarantena: su Sky Sport lo juventino Vialli alza al cielo la coppa dalle grandi orecchie, su Dazn il pallavolista Zaytsev si racconta via smartphone, su Rai Sport c’è la finale dell’Europeo 1968, il primo e unico vinto dagli azzurri. «Gentili telespettatori, è Nicolò Carosio che vi parla». Che meraviglia. Sportitalia ha il merito di trasmettere in diretta l’ultimo pallone che rotola, quello australiano: Brisbane-Newcastle Jets, il derby di Sidney e Perth-Wester United Lo speciale “Nadal il cannibale” va in onda su Supertennis, mentre Eurosport emoziona con lo sci. Serve solo un telecomando per entrare nella grande storia dello sport.
Il direttore di Rai Sport, Auro Bulbarelli, ha ricevuto dalla FIFA i diritti di tutti gli incontri della Nazionale. Italia-Germania del ’70, Pelè che ci fa piangere pochi giorni dopo, la rivincita del 1982 con Paolo Rossi e l’urlo di Tardelli lanciano “Rai Sport Classic”, un grande contenitore nel quale troviamo il meglio delle Olimpiadi, il grande basket, le vittorie di Tomba e di Federica Pellegrini, i trionfi della pallanuoto e i Giri d’Italia. Sky Sport ha già fatto venire le lacrime agli italiani riproponendo l’avventura ai Mondiali del 2006 e in queste ore si sta scatenando con le rubriche su Federer, Nadal, Rossi, Jordan, Kobe Bryant, Ali, Owens, Senna e con la trasmissione delle più belle finali di Champions. Queste le parole di Federico Ferri, direttore di Sky Sport, ai microfoni del “Corriere dello Sport: «In questo momento è importante stare con la gente. Abbiamo rivoluzionato non solo il nostro palinsesto, ma anche il modo di lavorare. Rispettiamo in modo rigido le regole ed è bellissimo poter contribuire a dare qualche momento di leggerezza alle persone, parlando di sport, sia pure sempre nel massimo rispetto e con i toni adeguati alla situazione. La nostra passione non si ferma, come quella dei nostri abbonati. E poi c’è la memoria, la nostra grande ricchezza». «Senza eventi live, abbiamo costruito nuovi format» ha dichiarato Marco Foroni, direttore di Dazn. Sono “Homework” e “Dazn calling”: il primo racconta la quotidianità degli atleti costretti a casa dall’emergenza Coronavirus; il secondo è l’evoluzione di “li
nea Diletta”, con la nota giornalista Leotta che intervista gli ospiti in videochiamata. «Stiamo restituendo una versione più intima e familiare delle star facendole sentire più vicine alla gente e più umane. E poi ci sono tante clip da non perdere sui campioni di oggi».