“L’inchiesta Spezia-Parma non sarebbe (è) chiusa. Anzi. Ci sarebbero altre audizioni in vista, ancora qualcosa da chiarire, magari di marginale, proprio per non lasciare nulla per strada e fare piena luce sugli SMS che Calaiò (soprattutto) e Ceravolo hanno inviato ai colleghi dello Spezia, Filippo De Col e Alberto Masi. Messaggini sconvenienti, sicuramente, ma che lascerebbero la porta aperta all’accusa più pesante nell’ambito dell’ordinamento sportivo, quello dell’illecito. Perché, per le norme, vale anche il «tentativo di…», e dunque anche l’ultimo SMS, quello che per gli inquirenti potrebbe anche essere un tentativo di allontanare i sospetti («tanto non gioco», «non vorrei avessi capito male» o qualcosa del genere, è per dare il senso), potrebbe avere un peso. Il procuratore federale, Giuseppe Pecoraro, stra stringendo i tempi, l’intenzione sarebbe quella di chiudere l’inchiesta entro venerdì, alla vigilia della finale di ritorno fra il Palermo e il Frosinone. Non un caso. FINALE. La Procura sta continuando a valutare il materiale probatorio. Ha già ascoltato sia Ceravolo che Calaiò, la posizione più scomodo sarebbe proprio la sua. I messaggini che ha inviato sono sicuramente sconvenienti, in altre situazioni (diciamo pure con nulla in palio) potrebbero anche inserirsi in un semplice «articolo 1bis» (lealtà e probità). Ma potrebbero anche inquadrarsi in un tentativo di illecito, il che inguaierebbe (per responsabilità oggettiva) anche lo stesso Parma. Gli 007 di Pecoraro hanno anche ascoltato i giocatori dello Spezia, De Col e Masi, per avere un quadro chiaro della situazione. La volontà è quella di chiudere in fretta, difficile che possa esserci archiviazione. A RISCHIO. Perché, bene che vada, proprio Calaiò rischia di essere deferito quantomeno per slealtà sportiva (nel caso, ammenda per il Parma). Ma – è la riflessione che stanno facendo nelle segrete stanze di via Campania, sede della Procura – è possibile derubricare, tout court, tutto alla slealtà? Ecco il perché di altre audizioni, i prossimi giorni saranno di riflessione. L’indirizzo, per ora appena abbozzato, all’esame delle carte a disposizione, sarebbe quello di inchiodare soprattutto i giocatori alle loro responsabilità. In questo quadro, non entrerebbe Gilardino per quel rigore sbagliato (sarebbe stato quello dell’1-1), il suo sarebbe un errore punto e basta. TERZO INTERESSATO. Il problema potrebbe arrivare, però, sabato. La perdente della finale di ritorno fra il Frosinone e il Palermo avrebbe il diritto di presentarsi da terzo interessato in giudizio (solo in caso di deferimento per illecito, ovviamente). A quel punto sarebbe difficile far passare l’afflittività della sanzione alla prossima stagione, ma pure pensare che il Parma possa avere una doppia punizione (perdita della A diretta e impossibilità di giocarsela ai play off). Un bel ginepraio”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.