“Due messaggini da interpretare, e un altro per mettere riparo a possibili fraintendimenti, rischiano di diventare una valanga pronta ad abbattersi sul finale del campionato di Serie B sino a stravolgerlo. Oppure a risolversi in una bolla di sapone con un’archiviazione del caso. Prosegue l’inchiesta aperta dalla Procura Federale per un presunto tentativo di illecito su Spezia-Parma, ultima gara della stagione regolare decisiva per la promozione dei crociati in A. I collaboratori del Procuratore Giuseppe Pecoraro hanno già ascoltato i due soggetti di questa vicenda, restati imbrigliati nelle indagini per un atto d’eccessiva leggerezza o per un maldestro, e per il momento presunto, tentativo di «aggiustare» una gara peraltro monitorata nell’ambito delle attività di contrasto al match fixing. Insomma, la buona fede sembrerebbe scontata, ma non per la Procura. AUDIZIONI. Nei giorni scorsi sono stati, infatti, ascoltati due calciatori spezzini, Alberto Masi e Filippo De Col, oltre al team manager dello Spezia Leonar Pinto e all’ad Luigi Micheli, convocati a Roma. Venerdì sono poi stati sentiti anche Fabio Ceravolo ed Emanuele Calaiò. L’audizione s’è resa necessaria per chiarire i messaggini inviati ai giocatori dello Spezia dai due attaccanti gialloblù. Per uno di questi sms la spiegazione data dal diretto interessato sarebbe abbastanza scontata, trattandosi di un appuntamento fissato nei giorni successivi alla gara attenzionata. Più complicato e tutto da interpretare, invece, il tenore del testo col quale Calaiò avrebbe invitato il destinatario spezzino a non “fare male“ nella gara del 18 maggio al “Picco” contro uno Spezia ormai fuori dai giochi e con gli emiliani proiettati verso i play off . Ma con la speranza intatta di una promozione confidando in una vittoria esterna del Parma e in un passo falso del Frosinone, poi incapace di vincere allo “Stirpe” e rimontato a un minuto dalla fi ne dal Foggia di Stroppa, risultato determinante per la salita in A degli emiliani. Nell’audizione in Procura, la spiegazione dell’ex attaccante del Napoli si sarebbe basata sulla constatazione che il Parma era arrivato all’appuntamento del “Picco” con una serie di gravi assenze per infortunio e ulteriori perdite di uomini avrebbero potuto inficiare anche il risultato dei play off . Ecco cosa avrebbe spinto l’Arciere a inviare l’appello incriminato. Essendosi, poi, accorto di aver prestato il fianco a interpretazioni differenti e pericolose, lo stesso Calaiò, dopo qualche ora, avrebbe inviato un nuovo sms di tono decisamente scherzoso. Questa in sintesi la ricostruzione dei fatti avvenuta davanti agli ispettori federali e su cui, presumibilmente, si baserà la difesa nell’eventualità di un deferimento per illecito.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.