L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla “guerra” della famiglia Volpi che finisce in Tribunale.
Padre e figlio contro e tanti soldi in ballo. Il calcio c’entra poco o niente ma i personaggi in questione hanno guidato lo Spezia. La famiglia in questione è quella dei Volpi, la squadra è lo Spezia. Il 28 dicembre scorso, poco prima dell’ora di pranzo, il giudice della Corte suprema delle Bahamas ha ratificato una causa che coinvolge due ex patron della società ligure. Alla base del contenzioso una causa di risarcimento intentata da Matteo, il figlio, al padre, Gabriele.
Tanti bigliettoni sulla bilancia, sembra almeno mezzo miliardo di dollari tra liquidità e immobili, con il giovane che rivendica la metà del patrimonio familiare. Matteo, in collaborazione con Emma Jordan, partner e capo del team Contentious Trusts di Taylor Wessing nel Regno Unito, è riuscito a smontarte davanti alla corte Corte Suprema bahamènse, presieduta dal giudice Klein, la linea difensiva del padre che sentenza alla mano dovrà versare al figlio il 50% del capitale di famiglia.
Nel pacchetto ci sono anche i 22 milioni incassati da Gabriele nel 2021 dal gruppo americano dei Platek, ora proprietari della squadra ma estranei al caso. Papà Gabriele ha fatto fortuna nell’industria del petrolio e del gas in Nigeria prima di dedicarsi allo sport. Con lo Spezia si è affacciato al mondo del calcio portando la squadra dalla C alla A. Una parentesi esaltante, condivisa con il figlio Matteo, presidente dei bianconeri nel 2011/13 e successivamente nel 2014/2015. Prima e dopo al timone del club si era tolto grandi soddisfazioni papà Gabriele. La rottura dei rapporti nel 2016 quando Volpi senior si era assicurato tutti i beni del gruppo. Ma oggi è storia diversa anche se la distasty in tinte spezzine non sembra finita.