Corriere dello Sport: “Spadafora vuole lo stop. Nel mirino Serie A e Tv”

Continua l’emergenza Coronavirus in Italia, l’epidemia ha mandato nel caos il calcio italiano. Anche ieri stava per saltare il turno di Serie A, infatti pochi minuti prima di Parma-Spal si è dovuto decidere se disputare la giornata o no. Intanto continua la diatriba tra il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, e l’emittente televisiva, Sky. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto della situazione sulle due fazioni. Spadafora non vuole assolutamente che si continui a giocare, in più se l’è presa con l’emittente televisiva, rea di non aver concesso la visibilità delle partite in chiaro. Di seguito le parole del ministro: «Non ha senso mettere a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici e dei tifosi che si raduneranno per vedere le gare. Bisogna sospendere temporaneamente il calcio come altre federazioni hanno già saggiamente fatto. Credo sia dovere del presidente della Figc, Gravina, un supplemento di riflessione, senza attendere il primo caso di contagio nel calcio. La Lega Serie A e Sky si sono già rifiutate di concedere a migliaia di italiani la possibilità di vedere in chiaro gli incontri, nascondendosi dietro presunte difficoltà normative. Nei vari contatti che ho avuto, anche grazie alla collaborazione di Rai e Mediaset, eravamo vicini a una soluzione equa per tutti e invece sono prevalsi gli interessi economici di realtà che pretendono di godere da sempre di un trattamento privilegiato. Metterò ordine in un mondo che rischia di non rappresentare più certi valori etici e morali».
La prima replica è arrivata da Sky: «Ci spiace constatare che le dichiarazioni del ministro dello sport non corrispondono alla verità dei fatti. Sky da molti giorni aveva dato la piena disponibilità alla visione sia di Juventus-Inter sui propri canali in chiaro (TV8 e Cielo) sia alle partite di cui Sky detiene i diritti a pagamento. Le norme e leggi attuali non sono superabili e la Lega lo ha più volte dichiarato e chiarito». A ruota la posizione della Lega, che ritiene «populistiche» le frasi di Spadafora: «Fin dal primo giorno, e anche oggi (ieri, ndr), abbiamo rispettato tutte le indicazioni governative. Sia sul giocare le partite sia sui diritti televisivi, un tema sul quale Lega, Sky e Dazn si sono attenute alle disposizioni in essere. Le reiterate e contrastanti dichiarazioni governative contribuiscono soltanto ad accrescere lo stato di confusione generale».
Nel pomeriggio è continuato il botta e risposta, con Spadafora che ha tuonato a “90esimo minuto”: «Oggi si è giocato per un gesto irresponsabile della Lega di Serie A e del suo presidente Dal Pino che mi sembra fuori dal mondo. E’ vero che nel Dpcm c’è ancora la disposizione delle porte chiuse, ma stiamo consigliando agli italiani di stare a casa. Il mondo del calcio si sente immune da regole e sacrifici. Non abbiamo imposto lo stop subito perché volevamo vedere come evolveva la situazione. L’attività di contenimento non è bastata e bisogna cambiare qualcosa». La replica di Dal Pino non si è fatta attendere: «Le affermazioni del ministro Spadafora sono sbagliate nel merito e nella sostanza. Il ministro ignora le norme e rifiuta la responsabilità del suo ruolo. Invece di fare demagogia, sia coerente con le proprie azioni di governo e, se necessario, emani un Decreto assumendosi responsabilità che sta scaricando su altri». Sky ha chiuso il botta e risposta: «Spadafora aveva tutte le possibilità di offrire gratuitamente agli appassionati le partite attraverso i nostri canali. Altrimenti avrebbe dovuto modificare le regole e le leggi  per ottenere quello che forse desiderava, ma non lo ha fatto».