L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” si sofferma sul rapporto ai titoli di coda tra il Brescia e Balotelli. Fabio Grosso spiegava così la sua scelta, prima ancora di rendere ufficiale l’eslusione: «Io pretendo grande ritmo e intensità, quando non succede preferisco cambiare. Lui non lo ha fatto ed è stato messo da parte». Balò annunciò «Non ho nessuna paura di fallire». Eppure, ha fallito. L’ex campione del mondo – arrivato poco più di due settimane fa – per prima cosa 1) l’ha sostituito sullo 0-2 nell’intervallo di Brescia-Torino, poi 2) l’ha allontanato dall’allenamento – urlando «Vai, vai» – perché gli era parso «svogliato e indolente» e infine 3) non l’ha convocato per la partita di oggi all’Olimpico. Scacco matto in tre mosse, tanti saluti e stammi bene. «Non mi va né di minimizzare, né di gonfi are. Per me sarà determinante utilizzare tutti, poi io posso arrivare ad un certo punto». Come dire: abbiamo già dato, avanti il prossimo. Il tecnico prendeva una rincorsa lunghissima: «Le scelte verranno fatte nell’unica direzione della squadra. Non rinnego niente di quello che ho detto di Mario, ho tantissima voglia di voler utilizzare le sue caratteristiche». La partenza a gennaio, a questo punto, non è nemmeno quotata.