“Una cordata, se avete presente: si procede in fila indiana, legati l’uno all’altro. E senza guardare giù. Si salvi chi può. Chi sa, chi ce la fa. Chi ha più forza, più fame, più qualità. Chi trova l’appoggio migliore. La classifica non ha (ancora) emesso sentenze, ma qualcosa (molto) suggerisce. Otto squadre nello scannatoio, cinque si salveranno, tre andranno giù. Diventano sette, le squadre, e due quelle che retrocederanno, se vogliamo accettare la prima verità che emerge: il Verona è spacciato. Papa Francesco spiega che Dio fa i miracoli per chi sa chiedere, ma forse i gialloblù non hanno più la forza di chiedere niente e già si sono mansuetamente consegnati alla resa: «Facciamo ridere», ha detto Toni. Altro da aggiungere? Il Verona è scollato da tutto, ma il resto della batteria è compatto. Dai 27 punti del Frosinone penultimo ai 33 di Torino e Atalanta ci stanno tutte le pericolanti. La proiezione finale, se si mantiene questo ritmo, fissa la quota salvezza a 35-36 punti. Il che significa che Ventura e Reja, se ne vincono una (su otto), centrano l’obiettivo e tanti saluti. Possibile? Probabile. Mai fidarsi delle certezze, però. E’ già successo di tutto in passato, stupirsi di qualcosa è un lusso che non ci possiamo permettere. I FATTORI. Chi sta messo meglio? Toro e Atalanta per una questione numerica, Carpi perché la storia dice che se sei carico in primavera (Castori si fa forte di una striscia positiva di cinque partite) arrivi alla volatono con la testa avanti. Sul resto si può discutere. L’Udinese ha vinto soltanto una volta negli ultimi nove turni, la sterzata (De Canio al posto di Colantuono) ha prodotto un brodino corroborante (pari col Sassuolo). Il Palermo per risalire all’ultima vittoria deve tornare a un paio di allenatori e svariate sfuriate di Zamparini fa, 24 gennaio, 4-1 proprio all’Udinese, in panchina c’era Schelotto. La Sampdoria deve ringraziare Zenga. Con lui, 16 punti in 12 partite (media 1,33) e decimo posto. Con Montella 16 punti, ma in 18 partite (media 0,88). Con Montella dall’inizio, oggi la Samp avrebbe 26/27 punti, cioè penultimo posto. Il cammino del Frosinone è piuttosto regolare, ma ormai appare chiaro che la salvezza – se arriverà – sarà casalinga, made in Matusa, dove la squadra di Stellone ha conquistato 22/27 punti. Sguardo al calendario: tre partite in casa per i ciociari, contro Inter, Palermo e Sassuolo. Domanda: chi incontrerà il Verona avrà tre punti blindati? Risposta: più sì che no. Domanda: chi, appunto, sfiderà la squadra di Del Neri? Risposta: Frosinone e Palermo. IERI, OGGI. Oggi, 30ª giornata, sono virtualmente in B Verona, Frosinone e Palermo. L’anno scorso, di questi tempi, alla 30ª le ultime tre posizioni erano occupate dal Parma sciagurato ma con la schiena dritta, dal Cagliari e dal Cesena. Otto giornate dopo: tutte retrocesse. Due anni fa, sempre 30ª giornata, ultimi tre posti: Livorno, Sassuolo e Catania. Si salvò il Sassuolo, retrocesse il Bologna, che in quel momento stava a +2 dalla zona rossa. Tre anni fa la 30ª giornata era già una sentenza: Siena, Palermo, Pescara finirono dritte in B. Ricapitolando: negli ultimi tre anni una sola squadra su nove si è sfilata di dosso il cappio del condannato. Avviso ai naviganti: sarà un affare a due tra Carpi e Palermo, che stanno appaiate a 28 punti (ma la squadra di Castori oggi sarebbe salva per la migliore differenza reti sugli avversari). Infine: per gli scontri diretti vi rimandiamo al box sotto, basti qui dire che Udinese e Palermo ne hanno più di tutti: quattro (su otto partite da giocare). Domanda: c’è speranza per tutti? Risposta: per alcuni di più”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” in merito alla lotta salvezza. Di seguito un’illustrazione di tutte le squadre che militano nella zona bassa della classifica: