L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Napoli sulle tracce di Zaniolo.
Certe cose vanno raccontate senza fronzoli, anche perché la notizia è grande e grossa di per sé: il Napoli vuole Nicolò Zaniolo. E soprattutto fa sul serio: non soltanto si è iscritto a un carnet di illustri corteggiatori che annovera anche la Juve, ma a quanto pare è il pretendente con le intenzioni più concrete. A dispetto della valutazione: 50 milioni di euro o giù di lì. Del resto, la naturale conseguenza del tempo che passa e rinnova sarebbe proprio questa: per un talento che va (Insigne), ce n’è uno che viene (Nicolò).
Un genietto del calcio italiano più giovane di otto anni che, dopo aver superato la rottura di due crociati in appena otto mesi nel 2020, in questa stagione con Mourinho ha fatto su e giù. E poi s’è accomodato in panchina nel derby e in vista della Samp non è neanche partito per Genova dopo la delusione Mondiale con l’Italia. Parola di Mou: «È tornato dalla Nazionale con un problema ai flessori e dice di non essere disponibile. Se volete sapere altro, chiamate il suo entourage. Sperando che vi dicano la verità». E con la Roma, beh, nulla è cambiato: il suo contratto scadrà nel 2024 e sul fronte rinnovo è tutto fermo. Zero assoluto. Un silenzio assordante che ha risvegliato la Juve e poi il Napoli, molto attivo sul mercato con la chiusura delle operazioni Kvaratskhelia-Oliveira. De Laurentiis, nel bel mezzo della lotta scudetto, prepara insomma il grande ritorno in Champions. E Zaniolo, diciamo la verità, sarebbe un nome perfetto per il nuovo corso senza Insigne.
LUI E LUCIANO. E allora, da Lorenzo a Nicolò: l’importante è farlo con classe, verrebbe da dire. E poi con estro, qualità, assist e gol. E in questo caso anche freschezza: il desiderio azzurro ha 22 anni – 23 il 2 luglio – e un futuro ancora tutto da scrivere nonostante la netta sensazione di bellezza pura quanto latente. Già: Zaniolo è senza dubbio un gioiello prezioso del calcio italiano, ma tra gennaio e settembre 2020 la sorte ha deciso di fargli saltare due crociati – destro e sinistro – e l’immagine di predestinato conquistata nei mesi precedenti a furia di giocate raffinate e chic con la Roma. Il club che ha creduto in lui dopo averlo acquistato dall’Inter nel 2018, nell’ambito dell’operazione legata a Nainggolan. A proposito: il primo e regalargli la convocazione per una partita di Serie A? Proprio Spalletti, in Atalanta-Inter del 14 aprile 2018. Corsi e ricorsi.