Corriere dello Sport: “Sette domande al nuovo mercato”
“1) Da dove nasce l’esigenza di anticipare la chiusura del calciomercato? E’ qualcosa che sicuramente gli allenatori hanno avvertito per primi. Ci sono stati un paio di moniti estivi da parte di Allegri e Mourinho, che non sono passati inosservati, sulla necessità e il desiderio di poter avere gruppi formati a metà luglio, con le squadre in ritiro. Ma anche le società e gli stessi operatori di mercato concordano sull’assoluta opportunità di accorciare il mercato. Nella scorsa sessione estiva, all’Hotel Melia di Milano, il dg della Juventus Giuseppe Marotta parlò da presidente dell’Adise, l’associazione dei direttori sportivi che organizza l’evento, e sollevò il tema del mercato troppo lungo incontrando il pensiero del ds dell’Inter Ausilio e di quello del Crotone Ursino, tra i partecipanti alla convention. Da l’altro ieri questa esigenza condivisa è stata recepita
2) verso quale tipo di cambio culturale deve portare questa novità? Intanto è stato ottenuto un risultato: far partire – al netto dei primi turni di Coppa Italia (e dei preliminari di Europa League che coinvolgeranno una sola squadra) – il campionato a mercato chiuso (affari entro il 17 agosto, prima giornata tra 18 e 19). E farlo poi ripartire in inverno, dopo la sosta di Capodanno, sempre con il mercato chiuso (stop il 18 gennaio). All’obiettivo agognato dai tecnici (metà luglio) evidentemente ne manca di strada. Ma è un primo, importante passo. E in questo senso va accolto. Intanto non si cambierà più maglia mentre si gioca. Guardate, solo come esempio, la bagarre Dzeko-Chelsea dello scorso gennaio (poi il bosniaco è rimasto alla Roma). C’è però una svolta culturale a cui questa riforma punta: e cioè portare i dirigenti e gli operatori ad anticipare progressivamente le scelte e a non concludere gli affari all’ultimo minuto dell’ultimo giorno. E quindi a creare gruppi piuttosto definiti magari già a fine luglio e poi sempre prima, lasciando agli ultimi 15 giorni le piccole cose.3) Come si stanno comportando gli altri grandi campionati europei? C’è il rischio che date differenti possano creare disagi o squilibri? L’Inghilterra, che si dimostra sempre avanti, già ad ottobre 2017 aveva ridefinito le sue date-mercato, scegliendo il 9 agosto come giorno ultimo, prima dell’inizio della Premier, e anticipando anche l’orario di chiusura dalle 23 alle 17. Spagna, Germania e Francia sono ferme al 31 agosto e al 31 gennaio. Qualche rischio c’è: dal 10 al 17 agosto, per esempio, noi potremmo comprare in Premier senza che i club inglesi possano reintegrare la rosa (né prendere giocatori come contropartite). E’ vero che vendere non è un obbligo, ma la storia insegna anche che, quando un calciatore vuole andare, fermarlo non è sempre facile. Può essere un nodo da sciogliere. 4) Come andranno rimodulate le date delle trattative estive e invernali in italia, anche tra i vari campionati? E’ evidente che Serie B e Lega Pro dovranno avere date calibrate sulle loro partenze stagionali. Con una chiusura ritardata rispetto alla massima serie, ai club di Serie A verrebbe garantita comunque la possibilità di sistemare in quelle categorie i loro calciatori. 5) il problema della clausole rescissorie già fissate: come andrà affrontato in funzione delle nuove date? E’ l’unica situazione in cui non scegli di vendere, ma “devi”. Sui grandi nomi generalmente non ci si muove all’ultimo, ma l’imponderabile (un infortunio a cui dover sopperire, ad esempio) lascia comunque la strada normativa aperta per procedere mentre chi “subisce” la clausola ha il mercato chiuso. Di solito le clausole sono attive per un periodo limitato rispetto all’intera sessione (per esempio, fino a luglio): ora, considerando l’anticipo dello stop al 17 agosto, quelle già in essere andranno rimodulate riscrivendo i contratti. Se ne occuperanno manager e società. 6) Cambierà qualcosa per gli svincolati? La risposta è no. Se il contratto è scaduto al 30 giugno o risolto durante una finestra di mercato, potranno sempre firmare in qualsiasi momento, anche fino a febbraio. Chi vorrà risolvere il contratto dovrà solo decidere con un paio di settimane d’anticipo. 7) Quale effetto può avere questa novità sulle liste bloccate, se davvero potrà averlo? C’è fermento, potrà crescere da qui in avanti. Le liste vanno consegnate a mercato chiuso (entro 24 ore) e, con meno giorni a disposizione, c’è anche meno margine per piazzare altrove i giocatori fuori lista. Andrà certamente garantita la chance di sostituire liberamente i giocatori ceduti a mercato di A chiuso, reintegrando altri elementi della rosa”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.