L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla sfida Grosso-Inzaghi per il titolo di campione di inverno.
Chi ipoteca col titolo d’inverno la Serie A? I numeri, grazie al recente scontro diretto, direbbero Frosinone, non solo perché Grosso è stato capace di battere la Reggina sullo Stretto e di respingere l’attacco di Inzaghi al primato. In classifica i laziali hanno un vantaggio di 4 punti che potrebbe consentire di festeggiare anche con un ko domenica col Genoa nel posticipo di Marassi senza dover aspettare l’ultima d’andata subito dopo Natale in casa con la Ternana. Dipenderà dal risultato della Reggina che anticipa sabato. Il testa a testa tra le regine d’andata è destinato, comunque, a durare in una stagione che si avvia al primo bivio con già tante cose da raccontare. Intanto, dice che la micidiale squadra amaranto, impegnata con Bari (in casa) e poi con l’Ascoli (fuori), a prescindere da come finirà questo primo sprint, di certo non mollerà. Sia Grosso che Pippo parlano dei limiti delle loro compagini, non delle evidenti qualità. A iniziare da quella mentalità vincente che entrambi sono riusciti a iniettare con tempi diversi nei loro uomini. Un particolare che sta facendo la differenza e che sarà alla base nella lunga volata per la A che non va limitata a queste due protagoniste assolute. Ancora no.
TITOLO D’INVERNO. Ma il titolo d’inverno può dire tutto o niente per due squadre ricche di talento, organizzazione e qualità, capaci di esprimere il gioco migliore con la maggiore continuità. Una pura formalità, dunque, il primo traguardo? Più o meno. In verità, chi lo ha tagliato, quasi sempre, alla fine è volato in A. Ma le eccezioni non mancano per una meta non proprio platonica. Solo il Mantova di Di Carlo, il Palermo di Stellone nel 2018 e nel 2019 e il Pisa di D’Angelo nella scorsa stagione hanno mancato l’obiettivo col titolo d’inverno in tasca. Il Livorno nel 2009, si laureò, invece, campione con Leo Acori, ma poi venne promosso ai playoff con Ruotolo in panchina. In tutti gli altri casi da quando esistono i playoff (allargati e non), ovvero dal 2004-2005, benché in quella stagione la classifica finale venne poi stravolta dalla Giustizia Sportiva, chi è arrivato primo al termine del girone ascendente è sempre stato promosso direttamente (particolari nell’ingrafico).
NUMERI DA GRANDE. Primo allungo, dunque, per le due battistrada. Lo raccontano i numeri, lo certificano i fatti che non tradiscono mai. Il Frosinone e la Reggina sono le uniche già in doppia cifra nella casella vittorie: 11 per i ciociari e 10 per i calabresi. L’attacco amaranto, con 29 gol, occupa il 1º posto col Bari; mentre la capolista, con 25 reti, è 4ª, col Modena e alle spalle anche dei 26 gol del Pisa. Ma la difesa giallazzurra non ha eguali. Ha incassato finora solo 10 gol contro le 16 reti subite dai calabresi: 3º posto dietro anche ai 13 gol del Genoa. Dieci le clean sheet di don Fabio e 7 quelle di Superpippo che, però, può ostentare un’imbattibilità stagionale di 489’: record del torneo. Frosinone senza subire gol per 264’, ma a secco al massimo per 153’ (152’ per il Cagliari). Reggina per 247’.