Corriere dello Sport: “Serie B, dura battaglia al Coni. Santopadre furioso”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul campionato di serie B e la dura battaglia al Coni.

Annunciato da giorni e confermato dai fatti, l’esito del Consiglio federale andato in scena ieri mattina in Via Allegri a Roma ha solo dato il via ufficiale all’ennesima estate di contenziosi sportivi. I pareri degli organi tecnici (Commissione infrastrutturale e Covisoc), infatti, avevano anticipato le inadempienze delle società coinvolte la scorsa settimana, rimettendosi alle decisioni del CF. La scelta politica è toccata al presidente Gabriele Gravina che ha ammesso in B il Lecco, promosso con merito in campo vincendo la finale dei playoff di C contro il Foggia di Delio Rossi, finale spostata di una settimana dall’11 al 18 giugno. Un particolare, quest’ultimo, che ha avuto la sua rilevanza nella scelta della Federazione che ha comunque tenuto conto delle giustificazioni alternative del sodalizio lombardo e del merito sportivo scaturito dal campo. E cancellato l’inadempienza della tardiva indicazione dello stadio dove giocherà la squadra del presidente Paolo Di Nunno, l’Euganeo di Padova, ottenuto oltre il termine del 20 giugno, senza neppure la richiesta di una deroga.

BRACCIO DI FERRO. Il CF è stato, invece, implacabile con la società di Felice Saladini, peraltro senza un presidente e un CdA dopo le dimissioni in blocco dei soci e di Marcello Cardona. L’ex arbitro e prefetto aveva tenuto i rapporti con la Federcalcio nel brusco contenzioso innescato dalla richiesta di ristrutturazione dei debiti pregressi del sodalizio calabrese, formalizzata lo scorso dicembre. Proprio attorno alla retroattività delle Norme Noif modificate dal Comunicato 169/A dello scorso 21 aprile si baserà la strategia difensiva dei legali del club, Paolo Rodella ed Enrico Lubrano. Ma non solo su questa interpretazione. Anche sulla prevalenza della legge ordinaria sull’ordinamento sportivo. Autonomia difesa, invece, anche ieri dalla Figc con forza e decisione. DUBBI. Un dubbio resta. Ma è stato opportuno alimentare contrasti simili? In realtà, non è affatto chiaro per quale ragione i consulenti del patron calabrese abbiano acconsentito a versare 6 milioni di euro per le inadempienze della scorsa stagione che avevano provocato i 7 punti di penalizzazione (poi ridotti a 5 dalla Corte Federale) e alimentato un braccio di ferro con la Figc per quei 769.973 euro (debito ristrutturato con riduzione del 95%) da versare all’Agenzia dell’Entrate, somma alla quale era condizionata l’omologa del Tribunale Fallimentare di Reggio Calabria e versata il 5 luglio.

TAPPE. La battaglia adesso si sposterà al Collegio di Garanzia del Coni, in sede esofederale con tempi già prestabiliti. Entro lunedì le ricorrenti hanno tempo per presentare ricorsi. Ufficiale quello della Reggina, annunciati quelli di Perugia e Foggia contro il Lecco. Poi il Coni dovrà esprimersi entro il 20 luglio, ma non è escluso che si possa arrivare a un giudizio anche prima. Fissato per il 28 luglio un nuovo Consiglio federale. Mentre mercoledì 2 agosto è la data già stabilita per l’eventuale udienza al Tar del Lazio. Martedì 29 agosto, invece, ci sarebbe l’ultimo passaggio al Consiglio di Stato. Date certe, esiti tutt’altro che scritti. Con il rischio non del tutto peregrino di dover modificare il format cadetto, dal quale sembra difficile possa essere estromesso il Lecco, con il Brescia di Cellino che esulta per aver recuperato la cadetteria solo grazie alla migliore classifica rispetto a Perugia, Spal e Benevento. Ma Santopadre ha già annunciato di voler mettere a ferro e fuoco la situazione appellandosi proprio ai termini perentori non rispettati da Lecco e Reggina, violazione che ha avuto, almeno per il momento, esiti diversi.