L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’attuale situazione in casa Perugia con Castori che ha accettato di ritornare.
A muso duro. Il ritorno di Fabrizio Castori, dopo la parentesi di Silvio Baldini, non si presenta con i crismi del “volemose bene”, ma con la fermezza sulla criticità del momento e del massimo impegno per la causa. «Chi non ci sta o non se la sente, si faccia da parte», le parole sferzanti che il tecnico di San Severino Marche avrebbe rivolto alla truppa al primo incontro.
Un richiamo, crudo e forte alla realtà delicata del momento, non solo per l’ultimo posto, ma anche alla luce delle dichiarazioni di Baldini che, nel mollare la presa, ha motivato la sua decisione in primo luogo sul fatto che tra i giocatori troppi mostrano esagerati egoismi, ricerca del tornaconto personale e non del superiore interesse del gruppo. «Non c’é famiglia», aveva sintetizzato, allargando le braccia, Baldini annunciando le dimissioni. Castori, che forse s’era accorto anche durante la sua gestione nelle prime sei giornate del torneo di queste problematiche, ha scelto il percorso della chiarezza. Nessuna indiscrezione, ma pare che il colloquio di martedì con i senatori ed ex capitani, Gabriele Angella e Leandro Rosi, abbia affrontato questi aspetti. Pure, forse, a mo’ di avvertimento.
Il rientro di Castori non é stato ancora formalizzato, perché Baldini non ha ratificato su carta le sue dimissioni. Ma sono formalità che saranno sistemate nelle prossime ore. Con Castori la squadra, al di là degli interpreti, tornerà alla difesa a tre (3-5-2 e sue varianti) e su questo modulo é tornata ad esercitarsi nelle sedute a porte chiuse lunedì al centro “Paolo Rossi” e ieri ad Ellera. Per la delicatissima trasferta di Reggio Calabria il tecnico non potrà contare sull’attaccante Ryder Matos (operato, ne avrà per un paio di mesi) e del difensore Filippo Sgarbi. Per il resto, a meno che non si arrivi a mettere qualcuno fuori rosa (Rosi e Angella si sarebbero allenati a parte), tutti sono a disposizione.