L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di oggi tra Roma e Milan.
Aspettando i nemici, se mai arriveranno, come il tenente Drogo del “Deserto dei Tartari” José Mourinho aggiunge altri piccoli mattoni alla sua già munita fortezza. E alla vigilia di un Roma-Milan che è tanta roba, non fosse altro che per il peso specifico dei punti totali fin qui ottenuti, lo fa con un sorriso vagamente bonario, tendente al sarcastico anziché no.
«Parlate della situazione più negativa, dei giocatori non convocati… Adesso inizio a capire perché dicono che la piazza di Roma sia così difficile… Ma io mi diverto». Dentro la fortezza c’è la famiglia, ci sono i fedelissimi, i samurai, e magari anche i 45mila che, mutando pelle da tifosi a seguaci, saranno voce e spinta nell’arena dell’Olimpico: tanto ci suggerisce il linguaggio, il messaggio mouriniano, che ha sempre un senso, anche se c’è chi fa finta di non capirlo. Fuori dalle mura stavolta c’è il Milan, l’altra capolista che approda nella capitale a una settimana dal Napoli champagne di Spalletti messo a pane e acqua sulla graticola dello 0-0.