L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di oggi di serie A tra Inter e Salernitana.
Il mondo alla rovescia, in tutti i sensi. L’Inter schiererà tutti i titolari possibili con la Salernitana e quelli che non ci saranno riposeranno perché stanno giù, non perché poi c’è la Champions. Questo è il primo rovesciamento, quello delle prospettive. Simone Inzaghi e il suo gruppo non andranno a Liverpool come band di contorno ai Fabolous di Klopp, ma è più facile rovesciare l’andamento lento, quando non claudicante delle ultime partite in campionato, dello 0-2 dell’andata. Un po’ di statistica: l’Inter ha vinto l’ultima partita in serie A il 22 gennaio contro il Venezia e l’ultima in assoluto contro la Roma in Coppa Italia (8 febbraio), pochi giorni dopo l’uno-due di Giroud nel derby.
Dopo aver scansato i pericoli dell’ex Mourinho, sono venuti il pari a Napoli (bene), il tracollo con il Liverpool (non male per la prestazione, malissimo per il risultato), il tonfo con il Sassuolo (malissimo), il pari con il Genoa (male), il pari con il Milan (malino).. Il responso è: l’Inter non sa più vincere. Ma deve farlo questa sera contro l’ultima in classifica, perché nelle ultime partite sembra aver perso la capacità imitare se stessa. La squadra pareva essere uscita indenne dall’assalto al palazzo (del mercato) d’estate, senza conseguenze per l’addio di Antonio Conte, di Romelu Lukaku (il nostalgico), del velociraptor Achraf Hakimi. Simone Inzaghi aveva riprodotto il cammino contiano migliorandolo addirittura, con la qualificazione agli ottavi di Champions, sempre fallita dal suo predecessore (e mai arrivata dal 2011) e al titolo, effimero, ma non troppo (con il campionato a 20 squadre solo tre volte, il re del freddo non si è confermato d’estate) di Campione d’Inverno, anche questo mai raggiunto da Conte, né da nessun altro dai tempi del Triplete mouhrinista del 2009-2010.