L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara di oggi tra Inter e Napoli.
Non è cambiato assolutamente nulla – in realtà la sconfitta a Firenze del Milan potrebbe avere un peso specifico e per il Napoli e per l’Inter in caso di vittoria – eppure mentre Inter-Napoli sta cominciando c’è un toro e di fronte a lui uno scugnizzo che si staranno chiedendo cosa ne è stato del loro talento, del proprio cinismo, di quella natura un po’ scanzonata, quasi «strafottente» che sembra essersi dissolta nel nulla.
Le porte sono quelle, sette e trentadue per due e quarantaquattro, però non bastano più né alle rasoiate sudamericane e né ai «tiraggiro» meridionali: è la mira ch’è sbagliata o forse, semplicemente e pure banalmente, è un soffio di vento che s’è portato via quella spensieratezza ch’è di entrambi. Forse sarà meglio far finta di niente, evitare di rovinarsi il cervello con le statistiche, perché dentro ai numeri non c’è mica un’anima, solo una fastidiosa congiunzione astrale dalla quale isolarsi: e pensando troppo, ognuno ai propri digiuni, il rischio di ritrovarsi con il crampo allo stomaco va scongiurato.